Pensioni ultime notizie: flessibilità con Quota 100, come funzionerebbe

Pensioni ultime notizie flessibilità con Quota 100

Pensioni ultime notizie: flessibilità con Quota 100, come funzionerebbe

Pensioni ultime notizie: mentre si riapre il dibattito e il confronto tra governo e sindacati sul tema previdenziali in questo mese di settembre, c’è molta attesa e curiosità di sapere come sarà il post-Quota 100. Ormai è noto che la misura di pensione anticipata introdotta dal governo Conte I e voluta fortemente dalla Lega resterà attiva e operativa anche per tutto il 2021, e verrà dunque portata a scadenza naturale, che cadrà il 31 dicembre 2021. A partire dal 1° gennaio 2022, invece, Quota 100 cesserà di esistere e il rischio è quello di trovarsi di fronte a uno scalone di ben 5 anni, sia per quanto riguarda l’età anagrafica, sia per quanto riguarda l’età contributiva. Per questo motivo occorre trovare una soluzione e questa potrebbe tradursi in una Quota 100 con penalizzazioni.

Pensioni ultime notizie: tra Quota 100 con penalizzazione e Quota 41 per tutti

L’idea che sta prendendo corpo e che potrebbe garantire flessibilità in uscita consiste nell’uscita anticipata con almeno 62 o 63 anni di età anagrafica e minimo 38 anni di contributi (anche se si parla di 36): l’uscita sarebbe consentita ma con penalizzazione importante sull’assegno, di un 2,8-3% annuo, per un massimo del 14-15% (in caso di uscita anticipata di 5 anni rispetto all’ordinaria con i requisiti di Quota 100). Lo strumento potrebbe entrare a far parte dei meccanismi di sostegno e supporto agli ammortizzatori sociali per fronteggiare le crisi aziendali che arriveranno nei prossimi mesi.

I sindacati potrebbero accettare questa soluzione, ma non prima di aver proposta una Quota 41 per tutti, ovvero un’uscita anticipata con 41 anni di contributi per tutte le categorie di lavoratori, indipendentemente dall’età anagrafica. Misura, questa, che però avrebbe un costo (a meno che anche qui non caschi una penalizzazione sull’assegno) e che dunque potrebbe essere respinta, anche perché si dovrebbe partire da zero sotto l’aspetto delle risorse da investire, mentre nel caso di prolungamento di Quota 100 (con penalizzazione) si potrebbero recuperare quei 3-4 miliardi di euro finora risparmiati rispetto alle originarie aspettative relative agli accessi.

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