Fini rilancia il Fli, ma scoppia il caso Granata

Gianfranco Fini

Torna in pista Gianfranco Fini, con un intervento a tutto campo all’assemblea nazionale di Futuro e Libertà. Non ci sta ad essere messo sotto scacco: la sua creatura politica nei sondaggi ha ormai quotazioni da pura testimonianza, dopo aver a lungo saccheggiato voti dal Pdl; il terzo polo è stato dichiarato finito dal suo sodale e concittadino Casini; sempre quest’ultimo ha fatto un passo in avanti importante verso il Pd, estromettendo il Fli da future alleanze.

E allora Fini riparte dall’arte per la quale è universalmente ritenuto il più bravo, l’arte oratoria. Così davanti ai dirigenti del suo partito ha rovesciato il banco, ha messo in guardia il suo alleato Casini dall’ineluttabilità della foto di Vasto, ha rilanciato l’idea del polo dei moderati contro il populismo leghista ed alternativi al Pd alla vastese. Si è lanciato nella difesa delle misure adottate dal governo, negando la possibilità di allearsi con chi lo contrasta e con chi lo critica (rispettivamente, Lega e PdL), ad un tempo si è dichiarato in campagna elettorale ed ha parlato di catastrofe in caso di caduta del Governo Monti. L’alzare il dito nei confronti di Berlusconi è costato caro, ma ne valeva dell’interesse nazionale, interesse nazionale che oggi passa per il sostegno non acritico al governo in carica.

Poi ha parlato di riforme istituzionali, tema a lui da sempre caro, guardando con interesse al semipresidenzialismo alla francese, ad una legge elettorale con collegi uninominali, pur ribadendo che sul bilanciamento dei poteri non si scherza e non si baratta. Ed anche il suo partito allora si dovrà riformare, dovrà aprirsi alla società, diventare appunto un polo di moderati (con l’UdC).

Infine, un altro tema su cui negli anni ha costruito il suo passaggio al moderatismo politico: la famiglia. Da tutelare, da non confondere con altri tipi di unioni, ma queste ultime vanno rispettate e regolamentate, come avviene nei paesi più avanzati, e non vanno fatte distinzioni per le unioni omosessuali.

Purtroppo per il Presidente della Camera, però, in Futuro e Libertà le cose non sono del tutto pacifiche. Al suo interno opera anche una componente di “giovani”, chiamatasi Zero+, come se ne vedono in ogni partito, questa di stampo fortemente liberista, sostenitrice convinta dell’opera del Ministro Fornero. Contro di questa, o meglio contro il suo leader Piercamillo Falasca, si è orientato il discorso di Fabio Granata, futurista della prima ora, falco ai tempi del Governo Berlusconi.

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Secondo il vicecoordinatore di Futuro e Libertà, la componente guidata da Falasca sarebbe anche incompatibile con il progetto dei futuristi, poiché colpevole del tentativo di azzerare tutti i partiti, sparare quotidianamente contro i vertici, sostenere il “peggior ministro”, la Fornero e di aver aderito al Gay Pride. Su tutto ciò scrive sulla sua pagina facebook il diretto interessato, scatenando una serie di risposte (oltre 150), che non coinvolgono solo la sua base di riferimento: vi interviene lo stesso Granata, che spiega e ribadisce le sue dichiarazioni, creando a sua volta bagarre tra i sostenitori delle due parti: “Infatti confermo,anche se non ti ho citato:chi partecipa all’esperienza di 0+,che vuole azzerare tutti i partiti,e offende quotidianamente tutti noi sul social network,e’incompatibile con Fli.la Fornero e’la peggior Ministro della storia repubblicana..ho detto che difendo i diritti civili e le unioni di fatto,anche omosessuali ma che non sono obbligato a farmi piacere o a partecipare al gay pride..e’reato?”

Granata non è nuovo ad uscite che creano divisioni all’interno del pur piccolo universo finiano: solo poco tempo fa aveva parlato dell’esistenza di una lobby ebraica, potente e antinazionale: non un bel tema per chi da vent’anni cerca di traghettare il proprio destino politico nell’alveo del moderatismo.