Renzi sollecita Letta “Il Governo non vivacchi”

Renzi è apprezzato per la sua capacità di parlare chiaro. Oggi in occasione della presentazione del suo libro “Oltre la rottamazione” ha dato i suoi consigli, non richiesti, ad Enrico Letta. Renzi augura a Letta di «non vivacchiare».

Renzi ha parlato della leadership e del bipolarismo. Per Renzi il Pd non deve temere la leadership. Renzi cita Fausto Coppi spiegando “un uomo solo al comando è un’espressione bellissima. Noi abbiamo utilizzato tutta la campagna elettorale per dire che questa era un’espressione fascistoide. Io penso che il centrosinistra abbia sbagliato a dare l’immagine che la leadership sia di per sé di destra. Chiunque sarà, il centrosinistra non deve aver paura di esprimere una leadership e non deve aver paura di dire che il gioco di squadra è tale se poi alla fine c’è uno che vince una tappa”. C’è in questo una delle differenze principali tra il gruppo dirigente che ha sostenuto e vinto le primarie con Bersani e la visione del sindaco di Firenze.

Renzi parla, da settimane, del bipolarismo italiano paragonandolo ad uno sport molto in voga negli anni novanta: il wresting. “Questa lotta è chiaramente una finta, il pubblico si entusiasma o finge di entusiasmarsi, ma il risultato è già scritto. Le botte sono date solo con l’obiettivo di fare un po’ di scena”. E dal wrestling alle riforme ecco il messaggio di Renzi a Letta: “per fare le riforme serve tempo e quindi dico si abbia il coraggio di farle. Perché o il governo fa o altrimenti vivacchia”.

Sulla vicenda del cambio di legge elettorale e della proposta di Giachetti di tornare al “Mattarellum” per Renzi “il centrosinistra deve decidere cosa fare”. Ha difeso Giachetti in quanto “persona perbene”. Renzi ha infine risposto all’accusa di vole far cadere il Governo Letta. Per l’ex sfidante di Bersani si tratta di una barzelletta. Ha spiegato come “nessuno sia interessato ai giochini o ai trabocchetti istituzionali” perché “se la maggioranza è ampia e fa le cose siamo tutti contenti che le faccia. Mettendo però in guardia innanzitutto il Partito Democratico su un aspetto “la sconfitta di Grillo non ci porti alla conclusione che possiamo far finta di niente”.