La politica e la tragedia di Lampedusa

L’eco dell’ennesima – e particolarmente pesante – tragedia dei migranti avvenuta stamani a Lampedusa arriva anche nella politica romana e ha i suoi effetti. Il naufragio di un barcone, con 83 vittime già recuperate e circa 250 dispersi, irrompe questa mattina nella discussione politica seguita alla doppia fiducia di ieri al governo Letta: l’agenda del governo e dei partiti cambia, mentre qualcuno non rinuncia alla polemica.

Subito dopo aver saputo del disastro, il premier Letta ha incontrato il suo vice Angelino Alfano: sarà lui ad andare quanto prima a Lampedusa in rappresentanza dell’esecutivo per verificare la situazione. Anche per questo, Alfano e gli altri ministri del Pdl hanno annullato la conferenza stampa a Palazzo Chigi (per lo meno, il motivo ufficiale è questo).

DEPUTATI PDL, ASSEMBLEA SALTA TRA POLEMICHE

Non è l’unico appuntamento saltato in casa Pdl. Stamattina Silvio Berlusconi aveva deciso di convocare per le 13 e 30 una riunione dei deputati e aveva fatto avvertire tutti via sms, poi però la tragedia dei migranti lo ha spinto ad annullare tutto, con riflessioni critiche verso l’Unione europea: Sul piano personale l’immane tragedia di Lampedusa affligge la nostra coscienza cristiana, mentre sul piano politico chiama in causa l’ignavia di un’Europa assente e perfino indifferente di fronte a un dramma che l’Italia è lasciata sola ad affrontare“. Prima che la riunione fosse annullata, però, era già arrivato il giudizio negativo delle “colombe” pidielline.

“Di fronte ai morti a Lampedusa secondo me si ha il dovere di sospendere tutte le attività politiche correnti, comprese le assemblee di gruppo. Se si avesse l’insensibilità di farla comunque, non parteciperei, non solo però a causa di questa tragedia” ha fatto sapere Fabrizio Cicchitto, dicendo che non sarebbe andato a una riunione convocata per decidere il cambio di nome del gruppo in Forza Italia, volendo conoscere linea politica, dirigenti e “democraticità” del nuovo partito. Spiccio il ministro Gaetano Quagliariello, in un tweet: “Tragedia Lampedusa impone oggi di sospendere ogni attività politica. Soprattutto, nessuno parli di beghe interne“.

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LEGA: “COLPA DI BOLDRINI E KYENGE”

Non rinuncia alla polemica la Lega Nord, con il deputato Gianluca Pini: “La responsabilità morale della strage che sta avvenendo nelle acque di Lampedusa è tutta della coppia Boldrini-Kyenge. La loro scuola di pensiero ipocrita, che preferisce politiche buoniste alle azioni di supporto nei paesi del terzo mondo, ha portato a risultati drammatici come questi. Tanto la Boldrini quanto la Kyenge hanno sulla coscienza tutti i clandestini morti in questi ultimi mesi”.

Non risponde Laura Boldrini, che invece ha telefonato alla sindaco di Lampedusa e ha intenzione di recarsi lì nelle prossime ore. “La dimensione di questa nuova tragedia è tremenda, e dalle prime ricostruzioni sembra che il numero delle vittime sia destinato ad aumentare ulteriormente – ha detto la presidente della Camera -. Ma i motivi che spingono queste persone a mettersi in viaggio sono sempre gli stessi: guerre, persecuzioni, violazioni dei diritti umani”.

COMMENTI DA EUROPA, DA NAPOLITANO E DAL PAPA

Tutto questo, mentre ieri l’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa aveva giudicato “sbagliate o controproducenti” le misure prese in questi ultimi anni dall’Italia per gestire i flussi migratori, per cui quanto fatto sinora non ci avrebbe permesso di “gestire un flusso che è e resterà continuo”. Oggi, in compenso, è intervenuto il commissario Ue Johannes Hahn: “Le istituzioni Ue esprimono la loro tristezza per quanto avvenuto a Lampedusa. E’ una vera tragedia che ha coinvolto anche bambini. L’Ue deve vedere cosa fare per aiutare“.

Sule tragedie dei migranti è intervenuto anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha scritto al direttore della fondazione Migrantes mons. Giancarlo Perego (anche se faceva riferimento ai morti di Ragusa dei giorni scorsi): “Il drammatico crescere di fenomeni di fuga da paesi in guerra e oppressivi ci obbliga ad affrontare specificamente con assai maggiore sensibilità i problemi di una politica dell’asilo” ha scritto Napolitano, evidenziando che l’Italia, già paese di emigrazione, “continua ad essere paese di destinazione e di transito di nuovi migranti e soprattutto di profughi che provengono dalle aree di crisi”. In seguito si è espresso anche sul naufragio di oggi: “Continuano a ripetersi vere e proprie stragi di innocenti”, invocando di nuovo l’aiuto dell’Europa e in generale della comunità internazionale.

Anche papa Francesco è intervenuto con durezza, durante un’udienza in Vaticano per i 50 anni dell’enciclica Pacem in terris di Giovanni XXIII: “Non posso non ricordare con grande dolore le numerose vittime dell’ennesimo tragico naufragio avvenuto oggi al largo di Lampedusa. Mi viene subito la parola vergogna: è una vergogna. Parlando di pace e della crisi economica mondiale che è un sintomo grave della mancanza di rispetto per l’uomo voglio esprimere il grande dolore per le numerose vittime dell’ennesimo, tragico naufragio a largo di Lampedusa. Preghiamo per chi ha perso la vita, uomini, donne e bambini, e per le loro famiglie, per tutti i profughi. Uniamo gli sforzi perché solo con una decisa collaborazione di tutti si potranno prevenire”.

Gabriele Maestri