Napolitano difende il Parlamento: “Non è incostituzionale”

napolitano monti e letta non sono stati miei capricci

Mentre le polemiche sulla bocciatura della legge elettorale da parte della Consulta continuano ad impazzare sul web, sui giornali e all’interno delle segreterie di partito, Giorgio Napolitano, che dal momento della sue rielezione si è spesso inserito all’interno della quotidiana diatriba parlamentare, ha voluto placare gli animi. Non è il momento di alimentare le fiamme, piuttosto agire da pompieri. “Apprezzo molto le parole di Zagrebelsky oggi e di Onida ieri (sulla legittimità del parlamento, ndr): i loro argomenti dal punto di vista politico e istituzionale sono inoppugnabili” ha dichiarato il Capo dello Stato da Milano dove si trovava per la Prima della Scala.

I due costituzionalisti avevano entrambi difeso la legittimità del parlamento, su cui molto si è discusso dal giorno della bocciatura della Corte Costituzionale del porcellum. Secondo Beppe Grillo, infatti, “in Parlamento siedono 150 abusivi di Partito democratico, Sel, Cd e Svp” che non dovrebbero più varcare la soglia di Montecitorio o di Palazzo Madama con delle conseguenze politiche travolgenti. Sempre secondo il leader pentastellato infatti, proprio “senza questi il governo Letta-Napolitano non esiste più”. Ergo: “bisogna andare al voto al più presto”.

Ecco servito, pret-à-porter, l’intervento da parte di due illustri costituzionalisti come Valerio Onida, uno dei “saggi” nominati da Napolitano, e Gustavo Zagrebelsky, presidente di Libertà e Giustizia. Il primo aveva sostenuto che “la pronuncia di incostituzionalità colpirà la legge elettorale, non gli atti che hanno condotto alla formazione delle Camere” mentre il secondo, in un’intervista a Repubblica, ha descritto il Parlamento come un ente “delegittimato, ma non annullato” perché “l’imperativo fondamentale è la sua sopravvivenza, che è la condizione per non cadere nell’anomia e nel caos, nella guerra di tutti contro tutti“.

Non poteva, infine, mancare il drastico commento del capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta che ha accusato il Capo dello Stato di “compensare, sopperire e sostituirsi” alle forze parlamentari, “scardinando la Costituzione”. E, sempre secondo l’ex ministro, “il Presidente della Repubblica non ha né poteri né competenze circa la legittimazione del Parlamento”.

 

Giacomo Salvini