Caos centrodestra, è tutti contro tutti

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I contraccolpi della batosta alle ultime europee stanno producendo numerosi effetti collaterali nel centrodestra italiano, anche perché, ad esclusione della Lega Nord (che ha aumentato i consensi rispetto al 2013), le altre componenti di quella che una volta era la coalizione berlusconiana non hanno ottenuti grandi risultati. A partire dalla lista, creata ad hoc per l’occasione, del NCD-UDC, per un pelo oltre il 4%. Risultato piuttosto deludente, che da quelle parti hanno letto come un campanello d’allarme. E subito è scattato l’istinto del ritorno all’ovile.

Basta aprire i giornali di oggi per rendersene conto. Il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, ad esempio, avverte: “È giunto il momento di dare corpo a una proposta politica comune forte con Forza Italia, alla quale NCD è accomunato nell’orizzonte più vasto del PPE”. Il segretario dell’UDC Lorenzo Cesa, dal canto suo, parla di “un’intesa da ricercare con Forza Italia nel lungo periodo, dopo la scadenza della legislatura”. A patto che i berlusconiani mollino la Lega Nord perché “non possiamo promuovere una coalizione in cui c’è di nuovo tutto e il contrario di tutto”.

A stretto giro di posta arriva la replica del partito dell’ex premier, per bocca di Maria Stella Gelmini, intervistata dalla Stampa: “Non abbiamo pregiudizi e siamo pronti a dialogare con tutti. Tra l’altro Alfano mostra di condividere quanto noi di Forza Italia diciamo da sempre, cioè che divisi non si vince. Uniti nella confusione, però, non si va molto lontano”. La Gelmini sottolinea inoltre come ci sia “un’ambiguità di Ncd che va sciolta nel tempo e con i fatti. Nessuno pretende una decisione su due piedi. Auspichiamo però da parte loro una riflessione seria sui limiti dell’azione di governo, che per noi sono molto gravi specie su tasse e lavoro”.

Dalle parti della Lega Nord arriva anche la versione del segretario Matteo Salvini che attacca Alfano e strizza l’occhio a Berlusconi: “Io mi ‘lepenizzo’ orgogliosamente e mi piacerebbe lo facesse anche Alfano. Chi è fuori dal tempo e dal cuore degli elettori è Alfano, non mi sembra la Lega nè tanto meno la Le Pen” dice Salvini alla Stampa. Per quanto riguarda la possibilità di una futura coalizione, Salvini avverte: “Farei parte di una coalizione solo se il candidato premier fosse deciso dai cittadini con le primarie”.

Per riorganizzare il centrodestra, aggiunge il leader del Carroccio, “i tempi sono stretti, dobbiamo muoverci subito. Quando Renzi dice una cosa, poi regolarmente accade il contrario: ha detto che si voterà nel 2018, dunque le elezioni saranno molto prima”.

Intanto la questione primarie agita anche Forza Italia. Oggi, in un’intervista a Repubblica, il sindaco di Pavia Alessandro Cattaneo ha duramente attaccato l’ex governatore pugliese Raffaele Fitto: “Mi sembra che le ultime uscite di Fitto non abbiano molto a che fare con la politica ma con dinamiche personali. Ma cosa litighiamo, che siamo al 17%?”. Cattaneo è poi tornato sul capitolo primarie: “Proprio io due anni fa ho raccolto le firme per partecipare alle primarie del Pdl, Nessuno è più convinto di me. Ma oggi non sono all’ordine del giorno: un leader, Silvio Berlusconi, c’è. Quando si porrà il tema sarò il primo a sostenere le primarie. Con tutti i partiti del centrodestra”.