Camera accoglie richiesta stop lavori del Pdl, tensione all’interno del Pd

L’esecutivo guidato da Enrico Letta è nel caos. Il Pdl ha chiesto questa mattina uno stop di tre giorni del Parlamento che poi si è ridotto a solo mezza giornata. Richiesta che è stata accolta con favore dal Pd e dalla Camera che ha approvato la sospensione. Lo stop non è però piaciuto ai grillini che hanno attaccato duramente i colleghi del Pd. “Buffoni, servi, schiavi” sono stati gli epiteti lanciati contro i democratici. Ne è nata una bagarre, con urla, spintoni e commessi a dividere le due fazioni.

In seguito, i deputati del M5s hanno inscenato un sit in di protesta sedendosi davanti all’ingresso principale di Montecitorio.  “E’ accaduto un fatto gravissimo e la cosa incredibile è che solo noi ormai ce ne rendiamo conto”. Al sit in potrebbe poi arrivare anche Beppe Grillo, impegnato in una conferenza stampa dopo l’incontro con il presidente della Repubblica Giorigo Napolitano. Anche  Nichi Vendola, presidente di Sel,  commenta duramente lo stop dei lavori alle Camere “Il comportamento della destra e del PdL in questo momento è davvero inquietante. Far precipitare l’Italia in una sorta di capitolo finale della guerra tra politica e magistratura è un’idea delinquenziale e demenziale”.

Nel Pd invece la situazione è tesa. Il segretario dei democratici Guglielmo Epifani, in un incontro con i capigruppo di Camera e Senato, ha definito “inaccettabile” la richiesta di sospensione dei lavori delle Camere per tre giorni da parte del Pdl. “La richiesta di sospendere i lavori del Parlamento per tre giorni, a seguito delle decisioni della Corte di Cassazione, costituisce un atto irresponsabile e inaccettabile, che finisce per legare campi che vanno rigorosamente tenuti distinti, quello giudiziario e quello parlamentare. Il Pd non si è prestato ne si presterà mai ad una logica di questo segno”. Poi ha avvisato il Pdl “Attenzione a non tirare troppo la corda perché rischia di spezzarsi”. Ma sono in molti nel Pd a non condividere la scelta fatta dal partito di votare a favore della sospensione dei lavori alle Camere. Tra questi la pattuglia renziana che ha definito “assurda” la decisione di accogliere la richiesta Pdl. Molti di loro non hanno partecipato alla votazione tra questi Paolo Gentiloni che ha confermato la sua assenza su twitter “E’ un precedente grave. Io non ho capito e non ho votato”.

Per i senatori renziani del Pd Laura Cantini, Mauro Del Barba e Mario Morgoni, votare a favore della richiesta di stop del Pdl è stato “un messaggio di resa alle rivalse del Cavaliere. Oggi abbiamo detto agli italiani che i problemi di Berlusconi, vengono prima di quelli del Paese”. I renziani, insieme alla deputata democratica Rosy Bindi, sono tutti concordi nell’affermare che serviva “riunire i gruppi” prima di decidere.

Sullo sfondo di quella che assume sempre più i connotati di una proto-crisi di Governo c’è il tema giustizia ed i processi che riguardano Berlusconi, leader e fondatore del Popolo della Libertà. A quanto pare il Cavaliere sarebbe riuscito a calmare i “falchi” del suo partito che avevano minacciato una crisi di governo imminente. Berlusconi ha spiegato ai suoi che l’esecutivo ora non può cadere “la gente non ce lo perdonerebbe e il rischio che si corre è destabilizzare l’intero Paese”. Su una cosa l’ex premier però è certo “Non farò la fine di Craxi, venderò cara la pelle”. Il governo è avvisato. I campi di battaglia sono stati già individuati e riguardano Imu ed Iva. Se Letta non manterrà i patti, il Cavaliere staccherà la spina delle larghe intese.

(Per continuare la lettura cliccate su “2”)

PDL “RICHIESTA DI SOSPENSIONE LAVORI MONTECITORIO”

La decisione avanzata nel corso della riunione fiume di ieri sera ha lo scopo di dare un segnale tangibile della reazione forte che il Pdl intende manifestare dopo la decisione della Cassazione di fissare l’udienza per il processo Mediaset il prossimo 30 luglio; la stessa richiesta di sospensione dei lavori verrà avanzata anche al Senato dal capogruppo Schifani.

Durante la riunione Brunetta ha spiegato che l’obiettivo era di convocare una assemblea permanente, non all’infinito, ma per un periodo congruo cosi da consentire al Pdl di terminare la discussione in atto e assumere le decisioni del caso. Falchi e colombe compongono un coro unanime; ci va giù duro Daniela Santanchè: “Il nostro movimento politico deve passare all’azione. Il patrimonio del Pdl è rappresentato da quei 10 milioni di elettori che ci hanno votato che non vogliono più starsene con le mani in mano ed assistere a questo golpe. Berlusconi è indignato, qui sono in gioco la democrazia e la libertà”.

SCELTA CIVICA FAVOREVOLE A SOSPENSIONE LAVORI CAMERE, LEGA E PD CONTRARI

Andrea Olivero, di Scelta Civica, accoglie la richiesta del Pdl di sospendere i lavori delle Camere. Così l’esponente del partito guidato da Monti: “Rispettiamo la richiesta di sospensione presentata dal Pdl. Se un gruppo politico rilevante è in difficoltà e ha bisogno di tempo per riflettere e confrontarsi su alcuni passaggi, Scelta Civica è responsabilmente disponibile e accoglie la richiesta. In questo senso i nostri capogruppo si sono mossi”.

”Il nostro augurio però e’ che questa sospensione dei lavori in Aula serva davvero, che sia opportunità di confronto politico in senso pieno e non occasioni di sterili polemiche. All’indomani del declassamento del nostro Paese da parte dell’agenzia Standard & Poor’s, che ha tagliato il rating dell’Italia a BBB da BBB+, la situazione economica dell’Italia, che il premier Letta definisce ‘sorvegliato speciale’, e’ molto delicata e complessa. L’attenzione di Scelta Civica – ha sottolineato Olivero – e’ come sempre verso i problemi concreti della nostra societa’ . ”In ultima analisi, auspichiamo che si anteponga il bene comune a quello di parte”, conclude.

Di avviso diverso Roberto Maroni della Lega: “Sono convinto che chiudere il Parlamento in queste condizioni sia un vulnus alla democrazia: se così sarà chiederemo immediatamente un incontro a Napolitano”. Lo stesso Partito Democratico è contrario: a Montecitorio il capogruppo dem Roberto Speranza ha convocato l’Ufficio di Presidenza del gruppo. “Sul calendario dei lavori deciderà la conferenza dei capigruppo quel che è certo è che il Parlamento non può sospendere i lavori” ha detto Speranza “È già accaduto che un gruppo si riunisse, che si prendesse un po’ di tempo per consultarsi, ma senza dubbio non si fermano i lavori del Parlamento”.

 

Giuseppe Spadaro, Giordano Giusti, Andrea Turco