Pippo Civati in corsa per la segreteria Pd “Franceschini paraguru”

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Pippo Civati è tra i candidati in corsa per la segreteria del Pd.

In questi giorni è iniziato il vorticoso giro di dichiarazioni e movimenti pre-congressuali.

Civati ha commentato le ultime mosse interne al Partito Democratico e smentito voci di un suo ritiro dalla corsa a segretario.

Il deputato Pd Civati: “resto candidato alla segreteria e non è vero che l’80 per cento del partito è con Renzi. Fioroni non ha mai azzeccato una previsione, la partita non è ancora iniziata”.

Ai microfoni de La Zanzara, su Radio24, Civati ha dichiarato: “I bagni di folla li faccio anch’io, forse sono meno noti ma queste cose non significano nulla”.

 CIVATI ATTACCA DARIO FRANCESCHINI

“Sono dirigenti seri, rigorosi. Per questo vinciamo sempre elezioni, abbiamo una classe dirigente che tiene le posizioni. Il migliore è Franceschini che qualche mese fa aveva detto congresso chiuso e non aperto agli elettori per scegliere solo il segretario e ora sta con Renzi che vuole primarie aperte e corre per fare il premier. Ma Franceschini è molto astuto, un paraguru. E non bisogna dimenticare che Renzi lo chiamava vice-disastro”.

“Diffido di persone che cambiano idea in questo modo anche ridicolo – dice Civati- vogliono fare le larghe intese anche nel Partito democratico, mettere insieme cose incompatibili con dentro tutti”.

CIVATI, UN BIS DEI 101 E FINIRA’ LA STORIA DEL PD

Civati ha fatto una sua previsione sulla decadenza di Berlusconi. “Io penso che non ci saranno sorprese. Con un altro episodio come quello dei 101 finirebbe la storia del Pd. Violante ogni volta che i sondaggi ci danno in risalita, pensa lui ad affossarci”.

CIVATI, CASALEGGIO? SECONDO ME E’ PARENTE DEI LETTA

Civati sul Movimento 5 Stelle di cui è attento osservatore all’interno del Parlamento. “Il problema di quel movimento è che decide sempre qualcuno che non è visibile, non c’è mai occasione di incontrarlo per discutere. Non c’è un confronto parlamentare, anzi è negato il confronto stesso. Ad un certo punto telefona Casaleggio, che è il vero amico di Letta, io sospetto che sia un parente di Gianni e di Enrico, sia il terzo Letta, che dice ‘no, non potete parlare con nessuno'”.