PD Fassina “sosterrò Cuperlo #controcorrente”

Pubblicato il 4 Settembre 2013 alle 13:09 Autore: Livio Ricciardelli

Pd: Renzi o Cuperlo. Si vanno via via definendo le posizioni nel Partito Democratico in vista del congresso.

Dopo l‘annuncio di Franceschini a favore di Renzi lanciato dal palco della Festa Democratica di Genova questa volta tocca a Cuperlo incassare sostegni.

A parlare è Stefano Fassina che sceglie Twitter per annunciare che è dalla parte di Gianni Cuperlo. Il vice ministro all’Economia ha aggiunto come come hashtag controcorrente.

“Controcorrente” perché sono sempre più numerosi gli esponenti del Pd che fanno sapere di voler sostenere il sindaco di Firenze Matteo Renzi.

Marina Sereni, ad esempio, ha detto di condividere “le parole con cui Franceschini e Fassino in queste ore hanno espresso il loro interesse e appoggio alla candidatura di Matteo Renzi”.

marina sereni congresso pd con renzi

Sereni pone quindi tre questioni: “La prima. Proposte e sostegno all’esecutivo Letta perché questa legislatura si concluda con una vera riforma costituzionale che riconsegni la parola agli elettori con un sistema istituzionale più efficiente e con una situazione economica e sociale meno drammatica di quella da cui siamo partiti. La scadenza politicamente piu’ sensata cui guardare e’ il termine del semestre italiano di presidenza europea, la primavera del 2015”.

La seconda: fare del Pd ”quel grande partito riformatore europeo che il progetto originario disegnava”.

La terza: “dedicare al Partito democratico un’attenzione nuova che ne faccia davvero un partito organizzato, in forme nuove ma organizzato. Vorrei che chi si candida a guidare il Pd s’ impegnasse a dedicare un’attenzione nuova al partito, alle sue forme organizzative, ai suoi strumenti. Si puo’ essere moderni e organizzati, si puo’ saper usare la comunicazione e valorizzare una rete di circoli, di luoghi fisici e virtuali in cui le persone possano davvero far pesare le loro opinioni e le loro passioni”.

Mentre Matteo Orfini, intervistato dall’Unità,  punta il dito contro ”quanti con molta leggerezza, senza alcuna spiegazione politica, solo per mantenere il proprio grumo di potere, passano da un candidato all’altro”.

”Io non voterò Matteo, ma alcune cose che dice mi trovano d’accordo, come la necessità di cambiare il partito, sradicare le correnti che si saldano sulla fedeltà a questo o a quel dirigente”, dice Orfini, che auspica ”un congresso in cui ci si divida sulle posizioni politiche e basta”.

L'autore: Livio Ricciardelli

Nato a Roma, laureato in Scienze Politiche presso l'Università Roma Tre e giornalista pubblicista. Da sempre vero e proprio drogato di politica, cura per Termometro Politico la rubrica “Settimana Politica”, in cui fa il punto dello stato dei rapporti tra le forze in campo, cercando di cogliere il grande dilemma del nostro tempo: dove va la politica. Su Twitter è @RichardDaley
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