Alfano e Confalonieri su decadenza Berlusconi

La decadenza di Berlusconi. Oggi si riunisce la Giunta per le elezioni e immunità parlamentari del Senato, chiamata a pronunciarsi sulla decadenza dell’ex premier.

Tra i più autorevoli, dal centrodestra, si registrano gli interventi del segretario Pdl e vicepremier Angelino Alfano e di Fedele Confalonieri, manager Mediaset.

Il segretario del Pdl pone una precisa richiesta: “Noi chiediamo alla commissione di sfuggire alla logica centrodestra-centrosinistra per evitare che questa decisione appaia politica”.

Perché aggiunge Alfano “se si vota in base all’essere di centrodestra o di centrosinistra, all’essere stati amici o nemici in questi 20 anni è evidente che i numeri sono a favore della sinistra per la decadenza immediata” di Berlusconi”.

Per il vicepremier, tuttavia, resta il tema della non costituzionalità della legge Severino nella sua applicabilità al passato.

“Noi chiediamo che per il rispetto della democrazia e dello Stato di diritto ci siano tutti gli approfondimenti giuridici per affermare che queste regole della legge Severino non possono applicarsi al passato. Il ricorso in sede europea è l’ulteriore attestazione che il caso non è chiuso”.

Angelino Alfano preferisce non rispondere alla domanda se cadrà il governo nel caso la giunta del Senato voterà a favore della decadenza di Silvio Berlusconi.

La ragione, spiega, è semplice: ” è una questione su cui abbiamo già risposto, la nostra linea è chiara, ma dirlo stamattina verrebbe vista come una provocazione. Meglio evitare strumentalizzazioni da parte della sinistra” conclude Alfano.

CONFALONIERI “ABERRANTE SENTENZA CONTRO BERLUSCONI”

Fedele Confalonieri, manager Mediaset da sempre vicino a Silvio Berlusconi, torna sul tema della decadenza.

“La prova che questa sentenza sia aberrante è che io, che sono quello che firma i bilanci di Mediaset, sono stato assolto due volte. Quello che faceva il presidente del Consiglio nel 2003 è condannato a quattro anni per frode fiscale. Non stiamo parlando di altre cose, la frode fiscale è una cosa ben precisa. E poi questa frode fiscale per un gruppo che ha pagato miliardi: Fininvest 9 miliardi, Mediaset ha dato 6 miliardi all’erario da che c’è, 7 milioni e rotti avremmo frodato. E in un anno dove poi tra l’altro avevamo pagato 560 milioni di tasse, pagarne 567 non era… Però questa è la giustizia” aggiunge il presidente Mediaset.