Sondaggi elettorali IPSOS: M5S e PD appaiati. Male il centrosinistra

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Sondaggi elettorali IPSOS: M5S e PD appaiati. Male il centrosinistra

L’ultima rivelazione elettorale di IPSOS – effettuata tra il 25 e il 26 maggio – vede i primi due partiti d’Italia praticamente appaiati. In leggerissimo vantaggio il Movimento 5 Stelle, che ottiene il 30,5% delle intenzioni di voto contro il 30,4% del PD. Uno scarto minimo che, indipendentemente dall’ordine, mostra la vitalità dei due schieramenti maggioritari degli ultimi anni.

Sondaggi elettorali IPSOS: il tripolarismo è una realtà

Nonostante il terzo partito sia decisamente staccato – Forza Italia di Silvio Berlusconi ottiene il 13,2% delle preferenze – il centrodestra unito potrebbe raccogliere un terzo dell’elettorato. Se si includono, infatti, leghisti e sovranisti di Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia), si somma il 30,6% delle preferenze: risultato ancor maggiore dei primi due partiti d’Italia. Tuttavia, sembra che una alleanza elettorale nel centrodestra non consenta di sommare aritmeticamente e che una parte del voto si disperderebbe tra PD (per i moderati forzisti) e M5S (per una parte di sovranisti). Ciò nonostante, il tripolarismo è ormai una realtà consolidata del sistema politico italiano; ancor di più se si dovesse approvare il Rosatellum, legge elettorale con una soglia di sbarramento decisamente alta.

Sondaggi elettorali IPSOS: centrosinistra necessita unità per entrare in Parlamento

Stando alla rilevazione di IPSOS, praticamente tutti i partiti minori di sinistra rimarrebbero fuori dal Parlamento. Da Sinistra Italiana – SEL; a Articolo 1 MDP; passando per Possibile e il Campo Progressista di Pisapia: nessuno riuscirebbe a farcela da solo.

Il centrosinistra unito senza PD potrebbe ottenere circa il 6% dei consensi. Nel caso dovesse essere approvata la nuova legge elettorale con questa soglia di sbarramento, l’unità sarà più che mai scontata per evitare di essere relegati all’irrilevanza politica. Tra gli altri partiti, rimarrebbe fuori anche AP di Angelino Alfano, l’attuale Ministro degli Affari Esteri. Il partito di centro, storicamente importante per gli equilibri parlamentari, necessiterá appoggiarsi sul PD o sul centrodestra. In ambo i casi, il 2,1% di AP può smuovere gli equilibri, da un lato e dall’altro.

Nota metodologica: 998 interviste (su un totale di 4.627 contatti) condotte mediante mixed mode CATI-CAMI-CAWI tra il 25 e il 26 maggio 2017.