Terzo Sondaggio Tp/FanPage: risale il Pd, calano Grillo e Ingroia

Il terzo sondaggio Tp/Fanpage ci consegna alcuni dati in controtendenza quando mancano ormai poco più di due settimane al voto. La nostra rilevazione – condotta con metodo CAWI dal 4 all’8 febbraio – infatti mostra un consenso in lievissimo aumento della coalizione di centrodestra ed un avanzamento un po’ più consistente, dopo molte settimane negative, della coalizione guidata da Bersani. Si allargano così le distanze tra le due principali coalizioni, mentre le terze forze vedono cali seppur limitati (come nel caso del M5S e di Rivoluzione Civile) o sostanziali stabilità (come nel caso di Monti e della formazione di Oscar Giannino).

Andando con ordine, notiamo innanzitutto la crescita dei consensi per il centrosinistra: dopo diverse settimane tribolate – con il ritorno di Berlusconi, l’addio di alcuni renziani, il caso Mps – il Pd torna a salire e si riavvicina a quota 30%, guadagnando quasi un punto rispetto alla settimana passata. Rimangono stabili invece i suoi alleati, Vendola, Tabacci e gli altri minori.

 

Nel centrodestra non sembra avere influssi positivi la proposta shock di Berlusconi, dal momento che il suo Pdl cresce solo di due decimi di punto, ma nel complesso anche questa coalizione guadagna circa mezzo punto percentuale: crescono infatti di pochi decimi anche gli alleati della Lega e de La Destra.

Il centro di Mario Monti rimane stabile poco sotto il 15%, confermando sostanzialmente anche la distribuzione dei consensi tra le liste della coalizione, e rimane stabile anche Fermare il Declino che si conferma al 3% delle preferenze degli italiani. Un ottimo risultato per la lista Giannino, ma che non gli consentirà di giungere in Parlamento nella prossima legislatura.

Le formazioni in calo sono invece quelle di Grillo ed Ingroia. Il Movimento 5 Stelle rispetto alla settimana passata perde 7 decimi di punto, confermandosi però la terza forza del Paese dietro Pd e Pdl, mentre Rivoluzione Civile vede svanire 8 decimi di punto, riavvicinandosi pericolosamente alla soglia del 4%.

Con questi dati, abbiamo realizzato delle proiezioni per la distribuzione dei seggi in Senato ed alla Camera.

Per quanto riguarda la Camera, il premio di maggioranza consentirà al centrosinistra di Bersani di ottenere 347 seggi (comprensivi delle circoscrizioni estere), di cui 297 al Pd, 3 all’SVP, 39 a Sel e 8 al Centro Democratico; il Centrodestra di Berlusconi e Maroni conquisterebbe invece 128 seggi (92 al Pdl, 20 alla Lega, 10 ai Fratelli d’Italia di Meloni, Crosetto e La Russa, e 6 alla Destra di Storace); 69 seggi andrebbero alla coalizione di Monti, con Scelta Civica a far la parte del leone con 47 seggi e le formazioni di Casini e Fini (rispettivamente 17 e 5) ridotte ad un ruolo ancillare; il Movimento 5 Stelle otterrebbe ad oggi 67 seggi, mentre 19 sarebbero gli eletti in quota Rivoluzione Civile.

Discorso diverso al Senato, dove il centrosinistra non sarebbe autonomo e dove l’alleanza Pdl-Lega otterrebbe dei senatori in più vincendo alcune delle regioni in bilico (Sicilia, Veneto e Lombardia).

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Il centrosinistra, maggioritario in 17 regioni, otterrebbe secondo la nostra proiezione 147 seggi (comprensivi degli esteri),  di cui 16 andrebbero a Sel, 2 a SvP e 129 al Pd. Il centrodestra, ottenendo la maggioranza in Lombardia, Veneto e Sicilia, ridurrebbe le distanze dal centrosinistra, arrivando a 96 eletti (rispettivamente 71 per il Pdl e 25 per la Lega), mentre la Lista Monti e il M5S otterrebbero ciascuna 36 senatori, di cui uno dal SudAmerica per Monti.

Detto ciò è bene fare delle precisazioni: questo sondaggio – come tutti – fotografa la situazione ad oggi, molti eventi nei prossimi 15 giorni potrebbero portare dei cambiamenti anche radicali. Innanzitutto, la partecipazione al voto, che se alta potrebbe favorire ancora di più Berlusconi, mentre se bassa potrebbe agevolare il compito di Bersani anche al Senato (con un maggior peso della formazione di Grillo e Casaleggio). Inciderà anche l’eventuale voto utile verso le formazioni più in grado di “vincere la partita”: potrebbe verificarsi come nel 2008, quando a fronte di numerosi poli (ricordiamo La Destra, Sinistra Arcobaleno, Psi), solo l’Udc tra le terze forze ottenne uno sbocco in Parlamento.

Infine ricordiamo che il sondaggio da noi effettuato ha avuto 10000 intervistati, con un margine di errore del +/-3%, che gli astenuti dichiarati sono il 6,5%, non è possibile fare proiezioni sull’affluenza dato il tipo di sondaggio (CAWI), non ci sono rifiuti.