Sondaggio ISPO per il Corriere della Sera: il centrodestra si avvantaggia della scissione del PDL

Sondaggio ISPO per il Corriere della Sera: il centrodestra si avvantaggia della scissione del PDL

19/11/2013 – Il Corriere della Sera presenta sull’edizione il primo sondaggio realizzato da ISPO sulle intenzioni di voto ai partiti post-scissione del PDL, dopo i dati già pubblicati nei giorni scorsi da EMG, Ferrari Nasi e Associati e Coesis. I risultati della rilevazione mettono in evidenza come la somma del consenso dei due partiti nati dalla scissione appaia superiore al precedente consenso del PDL, con la nuova formazione di Angelino Alfano che “esordisce” al 10,5% e la “rinata” Forza Italia che si attesta al 16%. All’interno dello schieramento di centrodestra inoltre la Lega Nord si attesta al 3,5%, Fratelli d’Italia al 3,3% e La Destra (avviata verso la ricostituzione di Alleanza Nazionale) al 2,4%: complessivamente la coalizione è così accreditata del 35,7%, in vantaggio sul centrosinistra che non va oltre il 32,7%. Nella coalizione guidata alle ultime elezioni da Pierluigi Bersani il Partito Democratico si attesta al 29.2% ed è attualmente il primo partito italiano, mentre SEL risulta al 3,5%. Intenzioni di voto sempre positive anche per il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo (ora al 22,8%), il quale però non riesce a riprodurre queste percentuali di consenso nelle elezioni sul territorio come appena osservato alle Regionali in Basilicata. Al centro Scelta Civica, ormai anch’essa in frantumi, non va oltre il 3,2%, mentre l’UDC risale al 2,9%. Gli indecisi sommati a coloro che dichiarano la propria intenzione di astenersi corrispondono in questo momento al 42%

 

Il sondaggio ISPO ha indagato anche l’opinione rispetto alla durata del Governo Letta in ragione degli ultimi avvenimenti: il risultato che emerge è che fra gli elettori aumenta l’incertezza, con un incremento rispetto alla scorsa settimana di coloro che prevedono la caduta dell’esecutivo da 1 a 3 mesi (non resistendo quindi all’esito del voto del Senato sulla decadenza di Silvio Berlusconi), mentre diminuiscono sensibilmente coloro che ritengono possa andare avanti ancora per oltre un anno.