Fassina: “Guidi incompatibile”, Toti (FI) incalza: “È un ottimo ministro”

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È cominciata alle ore 14 la nuova avventura politica di Matteo Renzi nelle vesti di presidente del Consiglio dei ministri. Ma proprio stamattina sono arrivate le prime critiche alla maggioranza di governo, provenienti dalla minoranza Pd. Infatti Stefano Fassina, leader dei Giovani turchi e acerrimo nemico dell’ex sindaco di Firenze, ha rilasciato delle dichiarazioni al veleno al quotidiano di partito L’Unità: si tratta del terzo grattacapo in poche ore per il neopremier, dopo le frasi sui Bot del sottosegretario Graziano Delrio e la sconfessione renziana di Francesco Boccia.

Questa volta, Fassina ha contestato la nomina al ministero dello Sviluppo economico di Federica Guidi, considerata in posizione di palese conflitto d’interessi e “presenza inopportuna” all’interno della compagine di governo: “Le dimissioni da tutte le cariche che ricopre da imprenditrice sono irrilevanti rispetto al conflitto, perché lei e la famiglia restano proprietari di un’azienda (la Ducati Energia ndr) che ha molte commesse dalla pubblica amministrazione”, tra cui Poste italiane. Per cui, secondo l’ex viceministro dell’Economia, “la presenza di Federica Guidi non è gradita e per quanto mi riguarda inadeguata in un governo a guida Pd, poiché – ha continuato Fassina – l’orientamento di politica economica della Guidi è ben lontano dalla cultura dell’intervento pubblico in economia”. Infine ha attaccato Renzi: “In questo modo ha voluto dare un messaggio chiaro a Berlusconi scegliendo questa persona – corteggiata da Forza Italia e in buoni rapporti con il Cavaliere – per un ministero che ha competenza anche sulle telecomunicazioni”.

In tutta risposta, la neoministra – raggiunta dal Corriere – si è difesa dagli attacchi del giovane turco: “Conosco Berlusconi, l’ho incontrato diverse volte ed è vero che, tramite Alfano, mi ha chiesto alle ultime elezioni di entrare in lista nel Pdl. Ma – ha precisato –non sono mai stata ad Arcore e ho rifiutato per due motivi: perché non ho mai voluto scendere in politica e perché avevo un bambino piccolissimo”. E ha aggiunto: “In Italia, con le aziende pubbliche la Ducati Energia ha solo il 10% del fatturato, alcuni appalti li abbiamo vinti altri persi e ribadisco che mi sono dimessa da tutte le cariche che ricoprivo sino a ieri”.

L’ex dirigente di Confindustria non ha, però, abiurato la sua collocazione politica, almeno quella che i giornalisti le hanno affibbiato nelle ultime ore. A conferma della presunta veridicità dell’informazione è arrivato il soccorso di Giovanni Toti – consigliere politico di Berlusconi –, che ha difeso a spada tratta il ministro Guidi: “Fa parte di una famiglia di imprenditori, sta in un ministero che si deve occupare di impresa. Quindi mi sembra una delle scelte più sensate di questo esecutivo, tuttavia – ha detto l’ex direttore di Studio Aperto a RadioAnch’io – non credo affatto che Guidi sia un ministro in quota Forza Italia”.