Taçi fugge da Parma: club allo sbando

Pubblicato il 6 Febbraio 2015 alle 12:31 Autore: Stefano Merlino
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Ennesimo colpo di scena a Parma, dove Rezart Taçi, Pietro Doca ed Ermir Kodra fuggono a gambe levate dall’Emilia lasciando la patata bollente ad una nuova cordata di imprenditori. A rivelarlo, è il portale dei tifosi gialloblu stadiotardini.it, secondo cui sarebbero già pronti 50 milioni di Euro da investire per risanare i debiti. In attesa dell’ufficialità da parte del club, in Città il clima si fa pesantissimo e non si escludono possibili manifestazioni di protesta.

Quanti presidenti nel giro di pochi mesi?

La fuga del terzetto albanese e di quella misteriosa holding cipriota (la Dastraso, ndr), è una mazzata tremenda per i ragazzi di Roberto Donadoni, già decimati dagli addii e con la testa altrove. Quest’annata rischia di essere la peggiore della storia del Parma e non per i deludenti risultati in campionato. Da quando Tommaso Ghirardi ha ceduto le sue quote alla cordata albanese, nessuno ci ha più capito nulla. Prima Taçi che ha nominato presidente Doca, poi l’avvocato Fabio Giordano, infine Kodra: quattro presidenti in nemmeno tre mesi sono un imbarazzante record, segno di quanta confusione stia regnando a Parma. Nel caos parmense deve far riflettere il silenzio, altrettanto imbarazzante, della Figc di Carlo Tavecchio e delle istituzioni locali che non sono intervenute nella svendita del club ducale, patrimonio del calcio italiano. In questi mesi a dir poco infernali, va segnalato soltanto l’intervento di Damiano Tommasi, presidente dell’Associazione Italiana Calciatori, che ha lanciato l’allarme per possibili ‘combine’.

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E ora, quale sarà il futuro del Parma?

Secondo il sito più cliccato dal popolo ducale, dietro a questo affare ci sarebbe una cordata di imprenditori italiani, la cui identità è ancora sconosciuta. Taçi, che non è mai apparso in pubblico rimanendo misteriosamente dietro le quinte forse per paura di dover chiarire posizioni poco chiare (i debiti della sua holding registrata a Cipro,ndr), avrebbe venduto il Parma ad un gruppo già contattato qualche mese fa da Pietro Leonardi, l’amministratore delegato. L’Italia pallonara segue con grande preoccupazione la vicenda, che rischia seriamente di compromettere la regolarità della Serie A. Sì perché se entro il 15 febbraio non si risolverà la questione relativa alle mensilità, i giocatori si presenteranno davanti ad un giudice per la messa in mora del club. A quel punto, può davvero accadere di tutto, pure che il Parma non scenda più in campo fino al termine della stagione.

L'autore: Stefano Merlino

Sono nato nel 1987 e da sempre mi piace scrivere. stefano.merlino@termometropolitico.it (Twitter: @stefano_mago)
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