Legge elettorale, Bersani: “Se Renzi non la cambia io non la voto”

Pubblicato il 11 Marzo 2015 alle 09:23 Autore: Giuseppe Spadaro
bersani pd

A Bersani non piace il modello di legge elettorale, cosiddetto Italicum, proposto da Renzi. “Non è una questione tra me e Renzi, è un problema che dovrebbero porsi tutti. Un problema di equilibri della democrazia: con questo sistema ipermaggioritario, con una camera di nominati, se al ballottaggio vincesse Grillo che succederebbe? Se lo sono chiesto?”.

L’ex segretario del Pd Pier Luigi Bersani in un colloquio con La Stampa spiega le sue perplessità: “Se Renzi non cambia l’Italicum, non lo voto, e questa sarà l’ultima volta che voto la riforma costituzionale”, ma “se otteniamo una modifica, garantiamo che in Senato si voti. Qui nessuno vuole bloccare nulla”.

Bersani: no a liste bloccate e doppio turno

“Basta minacce, questa tendenza a pensare che gli altri siano solo attaccati alle poltrone sembra tanto una proiezione”, dice Bersani, secondo cui i nodi sono le liste bloccate e il doppio turno.

pierluigi bersani

Al secondo turno, osserva, potrebbero andar persi voti a sinistra e aggregarsi tutti i voti anti-sistema, compresi quelli di Salvini e della destra. E poi a suo parere c’è il vulnus “di due partiti, magari uno col 25% e l’altro con il 30%, che si contendano un premio di maggioranza del 51% in un ballottaggio che lascerebbe fuori la metà degli elettori. La soluzione sarebbe il ballottaggio di coalizione, consentendo un apparentamento al secondo turno, per far partecipare tutti”.

Cuperlo: “Renzi rifletta, in gioco tenuta Pd”

Su un tema come “la qualità della democrazia, in gioco non è la sorte del governo ma il destino del Pd”. Così Gianni Cuperlo (Pd) sulle riforme. Al Tg3 che gli domanda se si potrebbe arrivare alla scissione, risponde: “Non è in discussione il rapporto tra maggioranza e minoranza ma l’identità del Pd, Renzi ci pensi prima che sia troppo tardi”.

Di Maio: “Con Italicum M5S vincerebbe, Pd ritoccherà legge”

“Lo sanno tutti qui a Montecitorio, ed è per questo che la legge elettorale rallenta inesorabilmente: con l’impianto attuale dell’Italicum, se tenessimo presente l’ultimo risultato delle elezioni europee – ma possiamo essere anche più pessimisti, io parlo della classifica – finirebbero al ballottaggio il Movimento 5 Stelle e il Pd. Come è successo nei comuni dove governiamo, molte delle persone che non votano Pd voterebbero per noi e vinceremmo le elezioni nazionali”. È la previsione che il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, membro del direttorio M5S, affida a Facebook. “Noi siamo coerenti – prosegue Di Maio – Non smetteremo mai di fare dura opposizione ad una legge elettorale a nostro parere incostituzionale: con questo premio di maggioranza abnorme, chi vince non lo merita. E soprattutto si continua a portare nominati in Parlamento, come il Porcellum. Il Pd invece ha paura di perdere e per questo vuole ritoccare ancora una volta la legge. Non è colpa del bicameralismo ma del loro opportunismo”.

L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
Tutti gli articoli di Giuseppe Spadaro →