De Luca, accuse all’ex collaboratore

Pubblicato il 12 Novembre 2015 alle 11:35 Autore: Giulia Angeletti
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Nuova inchiesta per De Luca. Luogo, Tribunale di Napoli, data, 17 luglio scorso. Il magistrato Anna Scognamiglio – la relatrice della sentenza che ha di fatto sospeso l’applicazione della legge Severino nei confronti di Vincenzo De Luca – chiamava suo marito, l’avvocato Guglielmo Manna ed iniziava un equivoco scambio di battute: “Abbiamo finito, è fatta”, diceva la giudice, e il consorte rispondeva “Credi di essere furba solo tu. Ohh, mica sono fesso io? Che sono fesso io?”.

Questa è solo una delle diverse intercettazioni finite in un’informativa della squadra mobile di Napoli, ma al momento sembra essere la più importante riguardo l’inchiesta sul caso De Luca. Queste parole della Scognamiglio, all’apparenza insospettabili, sono inoltre arrivate fino alla Procura di Roma e alla sezione del Csm che si occupa dei profili disciplinari dei magistrati. Il punto è che sembrerebbe che proprio la Scognamiglio fosse a conoscenza del fatto che suo marito – Manna – stesse cercando di ottenere da parte di alcuni membri istituzionali una nomina di peso, come ad esempio la dirigenza di una Asl o quella di un commissariato.

Galeotto fu l’sms

A sostenere queste ipotesi c’è un sms che proprio l’avvocato Manna avrebbe mandato, sempre il 17 luglio, ad uno dei responsabili dello staff politico di De Luca, Nello Mastursi: “E’ andata come previsto“, questo il contenuto del messaggio. Stamattina la Procura di Pignatone provvederà a conferire ad un consulente informatico una delega per indagare sui computer e gli altri supporti informatici sequestrati agli avvocati Manna e Vetrano.

E per quanto riguarda la moglie? Anche su di lei ci sono intercettazioni, sequestri di atti, pedinamenti e appostamenti. Conversazioni in formato sms che gettano delle ombre su quel periodo – da luglio a settembre – in cui De Luca combatteva la sua battaglia giudiziaria: “Come è andata? Che hai fatto? Hai rinviato la sentenza?” chiedeva Manna alla moglie, forse con troppa insistenza, mentre lei “cordialmente” rispondeva.

de luca al microfono

De Luca: “Sono parte lesa”

Nel frattempo l’ex sindaco di Salerno – indagato a questo punto per concussione per induzione – si è subito difeso: “Io sono parte lesa. La mia versione è: non so niente, di niente e di niente. Mi sono svegliato e trovato sulle pagine di tutti giornali”, ed ha annunciato che utilizzerà tutti i mezzi possibili “nei confronti di chiunque oserà nei prossimi giorni gettare ombre sui nostri comportamenti. Ci rivarremo nei confronti di chiunque offenderà la dignità delle nostre persone e delle nostre istituzioni“.

Sul suo ex collaboratore, Nello Mastursi il giudizio è severo: “Non è Winston Churchill, nè Cavour. È una persona che fa il suo lavoro come tante. A volte bene, a volte male. Sicuramente il suo è stato un comportamento sbagliato ed infatti non c’è più”.

De Luca nega che ci sia una questione morale interna al Pd e chiude all’ipotesi di complotto contro di lui. “Non credo in nessun complotto e trappola e ho massimo rispetto per tutte le persone coinvolte in questa vicenda”. Lui, assicura, andrà avanti. “La mia motivazione è dare risultati concreti per la povera gente” afferma il governatore alla tv web de Il Mattino.

De Luca: “Non so chi sia Manna”

Secondo il pm De Luca “per il tramite di Giuseppe Vetrano e Carmelo Mastursi ” sarebbe stato minacciato “di una decisione a lui sfavorevole da parte del tribunale civile di Napoli, con conseguente perdita della carica ricoperta” e per questo indotto “a promettere a Guglielmo Manna, sempre per il tramite dei due, la nomina a una importante carica dirigenziale nella sanità campana”. De Luca, addirittura, ha affermato di non conoscere l’avvocato Manna: “Leggo di questo Manna: io non so chi sia, dove viva, cosa faccia. Nessuno in maniera pubblica né privata mi ha mai fatto cenno a questa persona”.

Roberto Fico (M5s): “Dove c’è Pd, c’è marcio”

Roberto Fico, presidente pentastellato della commissione di Vigilanza Rai, ha commentato in un’intervista ad Avvenire gli sviluppi del caso De Luca: “Questa indagine è l’ennesima conferma del binomio inscindibile che si è creato tra il partito di Renzi e i problemi giudiziari, in quanto arriva dopo mafia capitale, il Mose, l’Expo, le dimissioni del sottosegretario Barracciu per le spese pazze”, ha affermato.

“Anche io come De Luca spero che le indagini procedano in fretta e che si faccia chiarezza su una vicenda tanto ambigua quanto grave – sottolinea il deputato 5Stelle – Ma a prescindere dalle responsabilità dirette del presidente della Regione, è lui che ha scelto di mettere a capo della sua segreteria Carmelo Mastursi. In pratica era il suo braccio destro e De Luca ha detto una bugia dichiarando che Mastursi si sarebbe dimesso per eccessivo carico di lavoro. Un amministratore non può commettere un errore così grave e quindi deve rispondere anche di quanto fanno i suoi più stretti collaboratori. Insomma non vedo alternative: De Luca si deve dimettere“. Ma Fico ne ha pure per il premier Renzi: “Deve smetterla di scaricare su altri le sue responsabilità. Ormai è segretario del Pd dal dicembre del 2013. La situazione di De Luca sembra molto più grave di quella di Marino. E comunque tra sospensioni per la legge Severino, la condanna per abuso d’ufficio e questi altri procedimenti è inaccettabile che la Regione Campania continui a essere in balia delle vicende giudiziarie dell’ex sindaco di Salerno. Eppure sarebbe semplice risolvere il problema alla radice applicando la regola di M5S. Cioè che bisogna avere il casellario giudiziario intonso per potersi candidare”.

Velardi: “Il presidente ha sbagliato”

Anche Claudio Velardi, ex capo dello staff di D’Alema, ha commentato i fatti “campani” intervistato dal Quotidiano Nazionale, non risparmiando critiche: “Il presidente ha sbagliato. Di grosso. Premesso che dobbiamo aspettare per dare un giudizio sulla questione giudiziaria, dico che ha fatto un serio errore di comunicazione politica. Mi ha stupito assai – continua – il provincialismo di De Luca. Ha pensato di coprire l’errore come se amministrasse un paesello. Mentre sappiamo benissimo quanta eco ha avuto la sua avventura politica. Come ha potuto pensare di cavarsela così goffamente? “.

E, pensando subito ad un sostituto, Velardi nomina Bassolino: “Bassolino davvero potrebbe vincere alla grande. Farà un pò quel che ha fatto proprio De Luca: sbaragliare il campo dai possibili avversari perchè è l’unico in grado di organizzare consenso”.

 

 

L'autore: Giulia Angeletti

Giornalista pubblicista classe 1989, laureata in Scienze Politiche, "masterizzata" presso la Business School del Sole 24 Ore, attualmente è addetta stampa e redattrice per Termometro Politico. Affascinata dal mestiere più bello del mondo e frustrata dalla difficoltà di intraprendere più seriamente questa professione, pianifica numerosi "piani B" per poter sbarcare il lunario nel settore della comunicazione. Ama informarsi e leggere, odia avere poco tempo per farlo. Su Twitter è @GiuliaAngelett3
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