Foreign fighters: ecco quanti sono i terroristi islamici in Italia ed Europa

Pubblicato il 21 Marzo 2016 alle 12:07 Autore: Emanuele Vena
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Foreign fighters: ecco quanti sono i terroristi islamici in Italia ed Europa

Il recente arresto di Salah Abdeslam, uno dei protagonisti degli attentati di Parigi del novembre scorso, non può certo far dormire sonni tranquilli al Vecchio Continente. I cosiddetti foreign fighters – ovvero i combattenti dello Stato Islamico (ISIS) provenienti dai vari Paesi sparsi nel mondo – coinvolti nelle manovre condotte dal califfato che opera in Siria ed Iraq e che organizza attentati in tutto il mondo ammonterebbero ad una cifra che oscilla tra le 27 e le 31 mila unità, di cui almeno 5 provenienti dall’Europa Occidentale. A dirlo è lo studio condotto nel dicembre scorso dal The Soufan Group (TSG), team di ricerca e consulenza nel campo della sicurezza strategica con sede a New York.

Secondo gli analisti, le cifre complessive relative ai foreign fighters sarebbero più che raddoppiate in un anno e mezzo, passando dalle 12 mila unità del giugno 2014 alle cifre attuali.

Anche per quanto concerne foreign fighters europei, l’aumento sembra consistente. Se uno studio condotto nel gennaio 2015 dall’International Centre for Study and Radicalisation (ICSR) – think tank con sede a Londra e specializzato nell’analisi dei processi di violenza e radicalizzazione politica – parlava di almeno 4 mila foreign fighters europei (su un totale di 20 mila), il Soufan Group parla di cifre raddoppiate nel giro di un anno e mezzo.

A colpire è in particolar modo “l’apporto” dato alla causa jihadista da quattro Paesi del Vecchio Continente. Secondo TSG, infatti, 3/4 dei jihadisti europei provengono da 4 Paesi: Francia, Regno Unito, Germania e Belgio.

A guidare il gruppo sarebbe la Francia, teatro degli attentati più sanguinosi che hanno colpito il Vecchio Continente, con ben 1700 jihadisti. Considerevole è però anche il dato riguardante Regno Unito e Germania, la cui crescita del coinvolgimento verso la causa jihadista è stata certificata anche dall’ultimo report condotto dall’ICSR, che parla di oltre 800 giovani jihadisti – con età media di 25 anni – partiti da Berlino alla volta del califfato già a metà 2015.

Non sorprende nemmeno il dato del Belgio, Paese piccolo ma con un’alta concentrazione di jihadisti, come dimostrato anche dalle origini di Salah Abdeslam.

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Secondo l’ultimo aggiornamento degli studi condotti dagli analisti belgi, nel Paese vi sarebbero oltre 450 foreign fighters, con un’alta concentrazione nelle aree di Bruxelles e nelle Fiandre, con particolare riferimento alla zona di Anversa.

E l’Italia? Secondo TSG i foreign fighters provenienti dallo stivale sarebbero 87, un numero basso rispetto agli altri big d’Europa ma in considerevole ascesa rispetto alle cifre irrilevanti registrate nel giugno 2014.

Degno di nota, secondo TSG, è anche l’aumento di foreign fighters provenienti dalla Russia e dall’Asia Centrale, con variazioni che sfiorano il +30% rispetto a giugno 2014. Molto minori invece le variazioni riguardanti il Nord America.

L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
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