Atei: dove vengono perseguitati

Pubblicato il 2 Agosto 2016 alle 19:01 Autore: Guglielmo Sano
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Atei: dove vengono perseguitati

All’apostasia, il rifiuto della “propria” religione, può conseguire la “conversione” a un altro credo o semplicemente l’agnosticismo e l’ateismo. In 13 paesi del mondo, la non-credenza è un reato punibile con la condanna a morte (per gli uomini) o l’ergastolo (per le donne). Nella mappa  del The Independent vengono evidenziati in “rosso”: Afghanistan, Iran, Malesia, Maldive, Mauritania, Nigeria, Pakistan (in realtà, la legge punisce la “blasfemia” che include anche la negazione dell’esistenza di Dio), Qatar, Arabia Saudita, Somalia, Sudan, Emirati Arabi e Yemen.

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Atei: dove vengono perseguitati

Nella lista appena riportata appare netta la predominanza dei paesi musulmani. Le interpretazioni più diffuse dell’Islam, d’altronde, non ammettono la “conversione”, tantomeno, ammettono l’ateismo (Ridda). Tuttavia, come si vede dall’immagine tratta dall’ultimo rapporto dell’International Humanist and Ethical Union (IHEU) –  cliccando qui è possibile esaminare la versione interattiva – non pochi paesi Occidentali hanno un problema con la discriminazione dei non-credenti .

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Caso emblematico quello degli Usa dove, tanto per far intendere il “clima”, 4 cittadini su 10 avvalorano come “verità scientifica” il racconto biblico dell’origine del mondo e dell’uomo e il 61% degli elettori non voterebbe un candidato presidente ateo. Anche se è difficile determinare il raggio d’applicazione di tale normativa, per legge, in 7 stati americani (Maryland, Arkansas, Mississippi, Texas, Carolina del Sud, Pennsylvania e Tennessee) è proibito detenere cariche pubbliche a chiunque non manifesti esplicitamente un credo religioso.

L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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