Riforma pensioni: età pensionabile, Damiano ‘aspettativa vita 2017 in calo’

Pubblicato il 18 Ottobre 2017 alle 12:24 Autore: Daniele Sforza
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Riforma pensioni: età pensionabile, Damiano ‘aspettativa vita 2017 in calo’.

Il presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano fa un appello al governo. Il tema è la riforma pensioni. O meglio, l’aumento dell’età pensionabile imposto dalla Legge Fornero. Damiano informa che l’aspettativa di vita 2017 è in calo. E che, inoltre, in Europa non ci sono casi simili all’Italia. Riassumendo i dati in una tabella comparativa, Damiano avvisa il governo dei rischi e delle conseguenze che porterebbero un aumento dell’età pensionabile. Che tra l’altro, entrerebbe in contraddizione con l’entrata in vigore dell’APE.

Riforma pensioni: Damiano sull’aumento dell’età pensionabile

In una nota firmata con il collega Maurizio Sacconi (Presidente della Commissione Lavoro del Senato), Cesare Damiano rivolge un forte appello al Governo e al Parlamento per evitare un ulteriore rialzo dell’età pensionabile. Più nel dettaglio, “che venga ulteriormente alzata nei tempi previsti dalla legislazione vigente che ha disposto, senza la usuale gradualità, la combinazione di una elevata età minima con il periodico adeguamento all’aspettativa di vita”. Quello che sta per crearsi, per Damiano e sacconi, è “una situazione insostenibile per la generazione già adulta all’atto dell’approvazione della manovra Monti Fornero. Per le donne, la cui difficoltà di accedere alla pensione di anzianità contributiva è comprovata. E per i giovani che dovranno andare in pensione a quasi 70 anni”.

Il richiamo al Governo lapalissiano. E la conclusione del comunicato strizza l’occhio a un intervento urgente sul tema.

Riteniamo indispensabile intervenire con urgenza sugli elementi di rigidità della legislazione vigente. Per cui proponiamo un intervento immediato e strutturale di sospensione o rinvio dell’ulteriore aumento dell’età pensionabile. In attesa della necessaria riflessione su un modello previdenziale altrettanto sostenibile ma più flessibile. In coerenza con un mercato del lavoro sempre più discontinuo.

Riforma pensioni: la situazione in Europa

Nel loro appello al Governo, Damiano e Sacconi riepilogano la situazione dell’età pensionabile in Europa. L’intenzione è quella di denunciare lo squilibrio con gli altri Paesi europei, di cui spesso si prendono solo gli aspetti più “negativi”.

La situazione risulta piuttosto chiara. In Germania, ad esempio, solamente nel 2029 è previsto l’aumento dell’età pensionabile a 67 anni. In Austria, invece, la previdenza inizia a 65 anni per gli uomini e a 60 per le donne. Poi è la volta di Belgio e Danimarca, in cui l’età pensionabile è la stessa per uomini e donne: 65 anni. Stessa età, ma con due mesi in più, per l’Olanda. E in Regno Unito, solo a partire dal prossimo anno si andrà in pensione a 65 anni (sia uomini, sia donne).

Quindi, in Italia si avrebbe la situazione peggiore. Dal 2019 si andrà in pensione a 67 anni, 10 anni prima di quanto previsto dalla Germania. Due anni più tardi, l’età pensionabile aumenterà di 3 mesi. Mentre nel 2031 si andrà in pensione a 68 anni e 1 mese. E nel 2041 a 68 anni e 11 mesi. Per concludere infine nel 2051 a 69 anni e 9 mesi.

Resta però il problema dell’aspettativa di vita. Che nel 2015 è calata. E Damiano afferma che quest’anno accadrà la stessa cosa. “E’ il riflesso di una condizione di povertà crescente. Molti cittadini rinunciano alle cure per mancanza di risorse”. Un problema che andrà valutato presso le sedi opportune. Anche se al momento sono i conti pubblici a rappresentare la priorità da parte del Governo.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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