Rinnovo contratto statali e scuola: Cgil attende risposte dall’Aran

Pubblicato il 23 Ottobre 2017 alle 10:05 Autore: Daniele Sforza
Rinnovo contratto statali e scuola: Cgil aspetta risposte da Aran

Rinnovo contratto statali e scuola: Cgil attende risposte dall’Aran.

Segnali positivi sul fronte rinnovo contratto statali e scuola. Giovedì 19 ottobre è stato trasmesso all’ARAN l’atto di indirizzo relativo al rinnovo del contratto scuola. Il comparto ha accolto positivamente l’invio alla rappresentanza governativa. Tuttavia, alcune sigle sindacali sperano che questa trasmissione non comporti nuove mancanze. FLC CGIL, in primis, attende i fatti. E vuole allontanare con forza lo spettro di ulteriori ritardi per l’inizio della trattativa. Il rinnovo del contratto scuola sarà valido per il triennio 2016/2018 e costerà poco meno di 675 milioni di euro.

Rinnovo contratto statali e scuola: parla Sinopoli (FLC CGIL)

Nonostante l’accoglienza positiva da parte del mondo scuola, il segretario generale di FLC CGIL Francesco Sinopoli ha voluto commentare richiamando cautela. Più nessun alibi per i ritardi legati all’inizio delle trattative. È questo l’auspicio di Sinopoli, che adesso si attende una convocazione immediata da parte dell’agenzia che rappresenta il governo. L’obiettivo, ora, è quello di avere un contratto che ricompensi i lavoratori del comparto Istruzione e Ricerca dopo i 9 anni di blocco. Si vogliono così perseguire alcuni obiettivi. Tra questi il ripristino di ruoli e doveri al personale scolastico compensati da un recupero salariale adeguato. Nonché l’estensione dei diritti contrattuali a tutti i lavoratori indipendentemente dalla tipologia del contratto.

Oltre alla cautela di Sinopoli, c’è da citare anche la lotta del Collettivo Professione Insegnante. L’obiettivo è quello di ottenere quanto spetta, allontanando soddisfazioni precarie per un nuovo contratto che non restituisca quanto dovuto. Tra le proposte del collettivo spicca l’astensione da ogni attività aggiuntiva che non sia presente sul contratto. Un aumento di 200 euro netti per recuperare la perdita del potere d’acquisto dal 2008 a oggi, come auspicato anche dall’Anief. E il rifiuto a un contratto che prevede aumenti graduali di 85 euro lordi mensili nel triennio 2016/2018.

Si avrebbero infatti aumenti di 15 euro netti per il 2016, 30 nel 2017 e 40 nel 2018. Per il collettivo Professione Insegnate e altri sindacati, infatti, si tratta di un aumento inadeguato e inaccettabile. Resta in vigore anche la proposta dell’Anief di invitare i sindacati principali a non firmare il contratto e ad abbandonare il tavolo delle trattative. Senza dimenticare la proposta di un referendum legato al comparto scuola.

Rinnovo contratto statali e scuola: aumenti presidi

Tra i punti chiave del nuovo contratto, si legge anche l’equiparazione degli stipendi dei dirigenti scolastici a quelli degli altri dirigenti della Pubblica Amministrazione. Il piano prevede infatti aumenti da 400 e 500 euro al mese, con un investimento complessivo di circa 95 milioni di euro da parte dello Stato a partire dal 2019.

Andando più nel dettaglio, le cifre stanziate dal Miur saranno di 31,70 milioni per il prossimo anno e 95,11 milioni per il 2019. L’adeguamento stipendiale dei presidi partirà da settembre 2018. I soggetti coinvolti saranno quasi 8 mila. Nel complesso, si conterà un incremento di quasi 12 mila euro lordi a testa, ovvero 440 euro netti al mese, in media.

SEGUI TERMOMETRO POLITICO SU FACEBOOK E TWITTER

PER RIMANERE AGGIORNATO ISCRIVITI AL FORUM

L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
Tutti gli articoli di Daniele Sforza →