Chi succederà a Giorgio Napolitano?

Pubblicato il 7 Febbraio 2012 alle 09:00 Autore: Matteo Patané
giorgio napolitano

Al contrario, se il centrosinistra fosse maggioranza alla Camera ma non al Senato, e si fosse costretti a cercare un’alleanza con il Terzo Polo, il prossimo Presidente della Repubblica potrebbe essere una figura più moderata; il favorito in questo scenario è l’ex Presidente del Senato Franco Marini, ma se l’appoggio del Terzo Polo dovesse essere realmente determinante non è nemmeno da escludere l’ascesa al Quirinale di Pierferdinando Casini.

La vittoria del centrodestra alle elezioni al momento appare uno scenario poco probabile, eppure è impossibile dimenticare la straordinaria rimonta compiuta da Berlusconi nel 2006, che portò al pareggio alle urne e alla sostanziale ingovernabiità del Senato. Il PdL sicuramente attraversa una fase convulsa, i cui esiti appaiono incerti. Non è esclusa la frammentazione del partito in almeno due correnti, una centrista, che potrebbe riallacciare i rapporti con Fini e Casini, ed una oltranzista che al contrario si appoggerebbe alla Lega Nord. Non è tuttavia nemmeno escluso che queste due anime possano poi tuttavia pervenire ad un nuovo punto di incontro, con il risultato di ricreare un centrodestra delle dimensioni di quello del 2006. Pisanu o più probabilmente Letta potrebbero essere le espressioni per il Quirinale di una simile coalizione, ma non bisogna dimenticare Berlusconi.
Proprio il Cavaliere, dichiarando al Financial Times la propria volontà di non ricandidarsi al ruolo di Presidente del Consiglio, infatti, ha scatenato le prime voci che lo vorrebbero tener d’occhio la Presidenza della Repubblica. E Berlusconi è un nome che non deve mai essere sottovalutato.

Quel che è certo è che la partita è molto più aperta di quanto ad oggi appaia, e che la sua reale importanza non viene menzionata nell’informazione politica quotidiana. Anche se Berlusconi è stato sbalzato di sella, è difficile credere che il berlusconismo sia veramente scomparso dal Paese, né che il Cavaliere sia realmente finito come uomo politico. Al contrario, il 2013 sarà la sua scommessa più grande. Se gli riuscisse il colpo, di persona o tramite una persona di fiducia, di conquistare il Quirinale, avrebbe a disposizione un potere mai avuto fino ad ora, il controllo effettivo della Consulta ed il potere di cambiare realmente l’assetto istituzionale del Paese.

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L'autore: Matteo Patané

Nato nel 1982 ad Acqui Terme (AL), ha vissuto a Nizza Monferrato (AT) fino ai diciotto anni, quando si è trasferito a Torino per frequentare il Politecnico. Laureato nel 2007 in Ingegneria Telematica lavora a Torino come consulente informatico. Tra i suoi hobby spiccano il ciclismo e la lettura, oltre naturalmente all'analisi politica. Il suo blog personale è Città democratica.
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