Crisi Crimea. Smobilitata la base di Belbek: da Kiev “soldati non disertori ma eroi”

Pubblicato il 22 Marzo 2014 alle 13:38 Autore: Guglielmo Sano
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L’Ucraina perde anche il suo ultimo bastione in Crimea: oggi le unità militari e il personale civile della base aereonautica di Belbek, a 40 km da Sebastopoli, si preparano ad abbandonare l’installazione in seguito all’ultimatum rivoltogli da forze russe e filorusse.

“Lasciate la base entro le 10 o verrà conquistata con la forza”, questo l’ultimatum rivolto, ai 250 fra militari e civili di Kiev, dai russi che, con 12 blindati, assediano il check-point necessario per controllare l’aereoporto di Sebastopoli.

Dalla base si è alzata una spessa coltre di fumo nero dovuta al grande falò di documenti che vi si stanno bruciando: “non vediamo l’ora di tornare a casa” avrebbero detto alcune reclute, secondo dei testimoni, preparando la resa.

La Crimea è ormai sempre più lontana dall’Ucraina e Sebastopoli ne diventa sempre più la “capitale morale”: Putin potrebbe scegliere proprio la città sul Mar Nero che ospita la flotta russa – nominata ben due volte nel suo discorso alla Duma – per la sua prima visita nella regione che, dopo il referendum e il braccio di ferro con la comunità internazionale, sembra ormai essere pienamente in mani russe.

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Da Kiev, il ministro della Difesa Tenyuk, scrive sul sito web istituzionale che “i militari ucraini di stanza in Crimea non verranno accolti come disertori ma come eroi”: Tenyuk ha smentito la notizia, secondo lui diffusa dai servizi segreti di Mosca, per cui le unità ucraine di Crimea saranno sciolte e i militari indagati per alto tradimento.

Intanto, da Mosca, hanno acconsentito alla missione di monitoraggio dell’OSCE proposta da Ban Ki-Moon: 100 delegati dell’organizzazione internazionale si recheranno in qualità di osservatori per sei mesi in 9 città della Repubblica Ucraina, partendo da Kiev e arrivando nella russofona Donetsk, ma non in Crimea che ormai “appartiene alla Russia” precisano dal Cremlino.

C’è attesa per l’incontro che vedrà protagonisti i responsabili della politica estera di Stati Uniti e Russia, Kerry e Lavrov, a margine della conferenza internazionale sulla sicurezza nucleare di lunedì a L’Aja: a tenere banco sarà ancora la situazione della Crimea.

Obama, la prossima settimana, affronterà un tour europeo nel tentativo di isolare ulteriormente la Russia sul piano internazionale: il numero uno della Casa Bianca giovedì sarà a Roma.

Guglielmo Sano

L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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