Referendum indipendenza Catalogna: l’Alta Corte spagnola dice “no”

Pubblicato il 26 Marzo 2014 alle 15:29 Autore: Guglielmo Sano
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L’Alta Corte Costituzionale spagnola, al momento, ha spento il sogno indipendentista della Catalogna, dando parzialmente ragione al governo, che aveva presentato ricorso contro il referendum promosso dalle forze politiche catalane.

I giudici deputati a esaminare la proposta referendaria hanno rilevato che, in base  alla “legge fondamentale” della Spagna, “una comunità autonoma non può indire unilateralmente una consultazione che abbia come oggetto l’appartenenza al paese o la secessione da esso”.

La corte ha, di fatto, affossato la sovranità del Parlamento di Barcellona dichiarando che “solo il popolo spagnolo tutto è sovrano e lo è in maniera indivisibile ed esclusiva”, nella nota rilasciata oggi dall’Alto Tribunale, si precisa anche che “nessun altro soggetto o organo dello stato, e nessuna altra parte del popolo può attribuirsi la sovranità, nessuno ha il potere di rompere per sua volontà l’indissolubile unità della nazione spagnola”.

La bozza di referendum al momento è ancora in fase di studio al Parlamento catalano, le votazioni, però, sono già state fissate per il 9 Novembre 2014.

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Secondo autorevoli testate, El Pais e La Vanguardia su tutte, la sentenza ha sì chiarito e affermato con decisione le delimitazioni della sovranità locale – le comunità in Spagna hanno ampi margini di autodeterminazione secondo una costituzione partorita dopo una lunga e travagliata dittatura come quella franchista – ma nello stesso tempo ha lasciato un margine per possibili riforme costituzionali sul “diritto di decidere”.

“Non si garantisce il futuro dei catalani, né il loro benessere né la convivenza demolendo la legge, il referendum non si può celebrare, non è legale” così ha rincarato la dose il premier spagnolo Mariano Rajoy mentre, da parte sua, il presidente catalano Artur Mas i Gavarró ha dichiarato che “nonostante la dichiarazione di incostituzionalità fatta dalla corte costituzionale spagnola si andrà avanti nel processo politico e ogni ostacolo che si incontrerà verrà tranquillamente superato”.

Secondo gli ultimi sondaggi il 75% dei catalani è favorevole al progetto indipendentista: i quasi 8 milioni di cittadini della regione chiedono un regime fiscale più favorevole – la Catalogna produce un quarto di PIL spagnolo, ha una grande autonomia di spesa ma non ha potere di riscossione dei tributi – e sono molti quelli tra di loro che non hanno gradito, nel 2010, la bocciatura, sempre da parte del Tribunale Costituzionale di Madrid, di alcuni articoli dello Statuto della Comunità Autonoma.

Si sta facendo largo, da qualche tempo sempre di più, anche la proposta di diventare “nazione” in una possibile “confederazione spagnola”.

Guglielmo Sano

L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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