Sondaggio IPR per Il Mattino, il bonus 80 euro viene speso da pochi

Pubblicato il 1 Settembre 2014 alle 12:16 Autore: Piotr Zygulski
IPR 80 euro spesi

Sondaggio IPR per Il Mattino, il bonus 80 euro viene speso da pochi

L’istituto IPR ha svolto per il quotidiano partenopeo Il Mattino un sondaggio tra 500 lavoratori italiani che hanno ottenuto il ‘bonus 80 euro’ in busta paga. A causa dell’incertezza, sono in pochi ad averlo speso.

Tre rispondenti su quattro (il 75%) lo ha notato, mentre la restante parte non vi ha fatto attenzione, nonostante se ne fosse parlato molto sui media e fosse stato presentato come decisivo per la ripresa economica.

IPR percezione 80 euro

Solo il 35% ha affermato di aver speso qualcosa in più rispetto ai mesi precedenti grazie al bonus 80 euro.

IPR 80 euro abitudini spesa

Infatti, per il 60% degli intervistati gli 80 euro non hanno influito sulle consuete abitudini di spesa: quasi la metà  (il 47%) li ha accantonati, il 18% li ha utilizzati per pagare debiti pregressi e uno su 4 (il 25%) li ha destinati agli acquisti.

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In un’ottica temporale maggiore, tuttavia, la propensione al consumo potrebbe aumentare: è il 35% che intende spenderli nei prossimi mesi, mentre il 10% pensa di utilizzarli per pagare debiti e il 40% li metterà da parte.

IPR 80 euro spesa futura

Quindi per molti il bonus 80 euro non viene speso ed è una a sorta di ‘tesoretto’ da accantonare.

Per quale motivo gli effetti di questa misura sono inferiori alle previsioni? Due sarebbero i motivi: i beneficiari del bonus 80 euro sono pochi per poter far ripartire i dati macroeconomici sui consumi degli italiani e sul breve periodo continua a prevalere la tendenza all’accantonamento, considerando l’incertezza sull’evoluzione dell’attuale crisi economica.

Venendo appunto al quesito sul futuro dell’Italia, possiamo notare un aumento del pessimismo rispetto a maggio, quando si svolsero le elezioni europee.

IPR fiducia futuro economico ago14

In tre mesi si dimezzano coloro che credono che “Renzi salverà l’Italia e l’economia migliorerà”: passano infatti dal 47% al 25% coloro che si rimettono esclusivamente alle capacità del Presidente del Consiglio italiano. Cresce invece dal 38% al 53% la quota di chi pensano che l’uscita dalla crisi sarà difficile, nonostante Matteo Renzi ce la stia mettendo tutta; in aumento (dal 10% al 15%) anche chi prevede un peggioramento della situazione e chi in merito non ha alcuna opinione (dal 5% al 7%).

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L'autore: Piotr Zygulski

Piotr Zygulski (Genova, 1993) è giornalista pubblicista. È autore di monografie sui pensatori post-marxisti Costanzo Preve e Gianfranco La Grassa, oltre a pubblicazioni in ambito teologico. Nel 2016 si è laureato in Economia e Commercio presso l'Università di Genova, proseguendo gli studi magistrali in Filosofia all'Università di Perugia e all'Istituto Universitario Sophia di Loppiano (FI), discutendo una tesi su una lettura trinitaria dell'attualismo di Giovanni Gentile. Attualmente è dottorando all'Istituto Universitario Sophia in Escatologia, con uno sguardo sulla teologia islamica sciita, in collaborazione con il Risalat Institute di Qom, in Iran. Dal 2016 dirige la rivista di dibattito ecclesiale Nipoti di Maritain. Interessato da sempre alla politica e ai suoi rapporti con l’economia e con la filosofia, fa parte di Termometro Politico dal 2014, specializzandosi in sistemi elettorali, modellizzazione dello spazio politico e analisi sondaggi.
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