La rabbia di Albertini:”Su Tavecchio, tutti sapevano”.Intanto Malagò..

Pubblicato il 8 Ottobre 2014 alle 16:48 Autore: Stefano Merlino
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Secondo molti, con lui il calcio italiano sarebbe finalmente rinato dopo periodi a dir poco infelici. A Demetrio Albertini, una vita passata a dettare legge a centrocampo, non sono bastati i numerosi attestati di stima da parte di una miriade di club medio-piccoli per vincere le elezioni contro il potente Carlo Tavecchio. Ora che il navigato dirigente lombardo è stato squalificato dalla Uefa per quelle sciagurate dichiarazioni che hanno fatto vergognare l’Italia intera, l’ex giocatore vive un particolarissimo momento di gloria.

“CI PERDIAMO TUTTI” – Intercettato dalla Gazzetta dello Sport, l’ex milanista entra duro sui big che hanno sostenuto con tutte le loro forze la candidatura di Tavecchio, nonostante la sua imbarazzante uscita durante una difficile campagna elettorale per la presidenza della Federcalcio. “Tutti sapevano cosa sarebbe potuto accadere dopo quelle parole ma”, accusa Albertini “l’hanno votato e sostenuto lo stesso, causando un grave danno d’immagine al nostro Paese e all’intero movimento calcistico, visto che stiamo parlando del presidente della FIGC. Dimissioni? Agisca come meglio crede..”

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“PRENDIAMONE ATTO” – Anche il n.1 del Coni Giovanni Malagò commenta la pesante squalifica di Tavecchio, che non potrà partecipare per sei mesi ad eventuali commissioni Uefa. “Sono d’accordo con chi sostiene che in molti erano a conoscenza delle conseguenze di quelle parole ma”, precisa, “il Coni non può farci nulla se non prendere atto e sperare che nel calcio italiano si vedano quelle riforme tanto attese”.

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Malagò, infine, condanna le polemiche post Juventus-Roma: “L’Italia è un Paese dalla scarsissima cultura sportiva, in Inghilterra nessun parlamentare avrebbe chiesto un’interrogazione o presentato un esposto alla Consob”.

L'autore: Stefano Merlino

Sono nato nel 1987 e da sempre mi piace scrivere. stefano.merlino@termometropolitico.it (Twitter: @stefano_mago)
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