Riforma Senato, Governo ko in Commissione Passano due emendamenti sui senatori a vita

Pubblicato il 10 Dicembre 2014 alle 13:59 Autore: Emanuele Vena
riforma senato della repubblica

Riforma Senato, in Commissione Affari Costituzionali alla Camera il governo va sotto. L’arma sono due emendamenti, identici, presentati da SeL e dalla minoranza PD. L’oggetto è la presenza dei senatori a vita nella nuovo Camera alta. Gli emendamenti cancellano la presenza dei cinque senatori di nomina presidenziale, modificando così l’art. 2 del ddl di riforma. A nulla è valso il parere negativo presentato dai relatori e dal governo: gli emendamenti sono passati con 22 voti a favore e 20 contro, con un astenuto – Andrea Giorgis, della minoranza PD.

Ora, secondo il ddl emendato, il Senato sarà formato da 100 rappresentanti, tra consiglieri regionali e sindaci. “Non c’è nessun timore per il prosieguo del percorso delle riforme, la parola finale spetta all’Aula”. Così il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi commenta il voto di oggi in Commissione Affari Costituzionali alla Camera. Un voto politico? “Il dato politico è in Aula”, aggiunge. Il responsabile delle riforme del Pd, Emanuele Fiano attacca i suoi colleghi di partito che hanno votato a favore degli emendamenti: “In politica e all’interno di un partito non si mandano mai sotto il governo e il suo capogruppo. È una questione di patti tra gentiluomini”.

renzi boschi

L’Italicum entra in vigore dal 1 gennaio 2016. Nel periodo transitorio dall’approvazione della legge elettorale alla sua effettiva validità, viene ripristinato il Mattarellum”. Così recita un subemendamento alla legge elettorale presentato oggi dai senatori del Pd Stefano Collina, Andrea Marcucci e Francesco Verducci. “Se dobbiamo proprio prevedere una clausola di salvaguardia-affermano i parlamentari- crediamo che il Mattarellum risponda perfettamente ai requisiti indicati dalla Consulta ed interpreti molto meglio l’esigenza di rafforzare la governabilità del Paese. Stiamo discutendo -proseguono- di una clausola che non scatterà, il governo Renzi ha bisogno di arrivare alla fine naturale della legislatura per verificare gli effetti delle riforme avviate. L’emendamento proposto è uno stimolo che offriamo alle forze politiche affinchè non si perda tempo e si proceda nei tempi stabiliti ad approvare riforme costituzionali ed Italicum”, concludono Collina, Marcucci e Verducci.

Ma a tuonare contro il Mattarellum arriva Il Mattinale, la nota politica di Forza Italia alla Camera: “Boschi rotea il Mattarellum sulla testa di Fi, come legge di riserva, invece del Consultellum. Altolà. Il metodo del consenso reciproco vale anche sulla clausola di salvaguardia, altrimenti è puro ricatto e salta tutto”.

L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
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