La Russa: “Convinsi io Berlusconi a bombardare Gheddafi, lui era contrario”

Pubblicato il 19 Febbraio 2015 alle 17:08 Autore: Redazione
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L’Italia nel 2011 non entrò subito in guerra contro la Libia, come fecero Francia e Gran Bretagna. Solo dopo il via libera dell’Onu, io mi convinsi della necessità dell’intervento e l’ok del governo ci fu il 17 marzo 2011 in una riunione notturna che facemmo al teatro dell’Opera con il presidente della Repubblica Napolitano, il premier Silvio Berlusconi e il ministro degli Esteri Frattini“.

Così Ignazio La Russa (deputato di Fratelli d’Italia), intervenuto a ‘L’Aria che tira‘ (La7), racconta per la prima volta l’aneddoto di come il governo Berlusconi prese la decisione di intervenire in Libia quando lui era ministro degli Esteri. “Eravamo tutti  a teatro per una celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia e – spiega – dovetti insistere per convincere Berlusconi che non voleva assolutamente intervenire contro Gheddafi, dicendo che aveva dato la sua parola al Rais”.

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Insomma, dalle parole dell’ex ministro della Difesa, pare che l’ex premier fosse tra i più contrari in Europa a fare la guerra all’ex raìs libico. Per quanto riguarda il bombardamento, La Russa specifica come l’Italia partecipò solo alla fase finale dei bombardamenti e non a quella iniziale, comandata da Francia e Regno Unito. Trai due leader, infatti, la sintonia era quasi totale: basti ricordare l’episodio dell’estate 2009, quando Gheddafi venne ricevuto con tutti gli onori (eccessivi e di cattivo gusto a detta di molti) a Roma, dove firmò importanti accordi commerciali con l’Italia.

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