Mafia Capitale: indagato Venafro, capogabinetto di Zingaretti alla Regione Lazio

Pubblicato il 25 Marzo 2015 alle 14:50 Autore: Daniele Errera
Il governatore del Lazio Zingaretti

Terra di mezzo’ colpisce ancora. Maurizio Venafro, capogabinetto della Regione Lazio, dopo aver appreso di esser nel registro degli indagati per via di un’inchiesta relativa a Mafia Capitale, ha deciso di rassegnare le proprie dimissioni dall’incarico presso l’Ente.

“Sono comparso spontaneamente davanti ai pm, ai quali ho fornito tutti i chiarimenti”, scrive Venafro nella nota di dimissioni per via dell’accusa di turbativa d’asta. Un altro duro colpo al centro sinistra della Regione. Dopo le problematicità vissute in seno alla Giunta ed al Consiglio Comunale, oltre che nel X Municipio della capitale, adesso anche la Regione è toccata, sebbene in minima parte, dall’inchiesta. Venafro scrive a Nicola Zingaretti, col quale da anni collabora: “caro Nicola, è con molta sofferenza che ti comunico la mia decisione unilaterale ed irrevocabile di dimettermi dal mio incarico di Capo di Gabinetto della Regione Lazio. Alcuni giorni orsono, dopo aver appreso di essere formalmente indagato nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Roma in merito ad una gara d’appalto della Regione Lazio, sono comparso spontaneamente davanti i Pubblici Ministeri che conducono l’indagine; ho fornito tutti i chiarimenti che mi sono stati richiesti ed ho dato ampia e utile collaborazione per una corretta ricostruzione dei fatti. Devo necessariamente prendere atto che la normale tempistica d’indagine, al netto di ogni retorico richiamo ad un’auspicabile rapidità, impone ai magistrati inquirenti di svolgere, con la necessaria attenzione, tutti i dovuti e complessi accertamenti; ciò è però (purtroppo) incompatibile con i tempi della politica, dell’informazione e, infine ma non per ultimo, con quelli della mia personale dignità”.

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Zingaretti: “Quello di Venafro, atto di grande responsabilità”

“Un atto di grande responsabilità, non dovuto, che conferma la sua profonda sensibilità e il tuo rispetto nei confronti delle istituzioni che hai sempre servito con rigore, dedizione e intelligenza”, lo ha definito Zingaretti. C’è chi, invece, critica Venafro con l’intento di attaccare Zingaretti: “senza entrare nel merito specifico della vicenda sarebbe, però, il caso che il presidente della Regione, Nicola Zingaretti, venisse alla Pisana a riferire su una questione quanto mai delicata. Il governatore del Lazio, dunque, operi in nome della trasparenza e già domani sia presente in Consiglio regionale”, scrive Adriano Palozzi di Forza Italia. Richiesta ribadita anche dal Movimento 5 Stelle: “la notizia delle dimissioni di Venafro non è un fulmine a ciel sereno. E’ un fatto grave sul quale deve venire a riferire Zingaretti domani stesso in aula”. A difendere Venafro ed il Governatore regionale, invece, è il Partito Democratico con Daniele Leodori e Sinistra Ecologia e Libertà con Massimiliano Smeriglio.

Daniele Errera

L'autore: Daniele Errera

Nato a Roma classe 1989. Laureato in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali con la tesi "Dal Pds al Pd: evoluzione dell'organizzazione interna". Appassionato di politica, ha ricoperto vari ruoli nel Partito Democratico e nei Giovani Democratici. E' attivo nell'associazionismo territoriale.
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