Il CEPU non attira più, è sull’orlo della bancarotta
Da sempre l’istituto per il recupero degli esami universitari e degli anni scolastici, è stato al centro delle polemiche sul livello dell’istruzione in Italia, e anche additato come simbolo di un certo modo di intendere l’apprendimento, solo mirato alla conquista del titolo e nozionistico.
Oggi pare il CEPU sia arrivato il tramonto, a 20 anni esatti dalla fondazione l’imprenditore Francesco Polidori si è rivolto al tribunale per cercare di sanare la situazione e salvare l’azienda che conta 120 sedi in Italia e all’estero. L’imprenditore, scrive Milano Finanza, ha deciso di chiedere il concordato preventivo. Il gruppo dal 2010 ha perso il 40% di fatturato, non solo per la crisi economica, ma anche per un cambiamento di mentalità, probabilmente per la campagna mediatica sfavorevole, e certamente non secondario è anche il calo delle immatricolazioni all’università.
Tra le cause del dissesto c’e’ stata anche la mancata rilevazione dei ricavi relativi al contratto con il ministero libico per circa 15 milioni
Inoltre CEPU deve 36 milioni all’Erario, ma i debiti aumentano se si contano i 21 milioni dovuti all’INPS e ai fornitori ancora non pagati
Bancarotta CEPU, è allarme occupazione
A 82 dipendenti sono state già comunicate le procedure di licenziamento, Oltre alla storica sede di Sansepolcro, la riduzione di personale riguarderebbe altre due sedi, Città di Castello e Roma.
La CGIL dichiara che si tratta di “un duro colpo per le persone, per l’azienda, con la perdita di competenze, ma anche per l’intera comunità. Più volte abbiamo cercato, invano, di instaurare regolari relazioni sindacali con l’azienda ed ora ci appelliamo ai vertici pubblicamente reiterando questa richiesta e ribadendo che i diritti delle persone vanno salvaguardati e gli obblighi di legge rispettati”
