ESCLUSIVA Casapound a Termometro Politico: “La festa si farà, nessuna minaccia da parte nostra”

Pubblicato il 11 Settembre 2015 alle 17:13 Autore: Giacomo Salvini

La festa di Casapound Italia a Castano Primo, si farà nonostante la revoca del sindaco e del prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca. A confermarlo a Termometro Politico è Massimo Trefiletti, coordinatore di Casapound Milano. Dopo la revoca dei permessi, il sindaco del Pd Giuseppe Pignatiello era stato minacciato da alcuni militanti del movimento: “ti bruciamo il paese mafioso di merda” sarebbero state le parole confermate dall’assessore comunale Luca Fusetti. Ma Trefiletti nega un qualunque coinvolgimento di Casapound: “non è successo, non siamo abituati ad avere questo atteggiamento e a ricorrere a minacce per imporre le nostre idee che – ci tiene a precisare – sono idee collegate al fascismo”.

Domattina l’Associazione Nazionale Partigiani Italiani (Anpi) della provincia di Milano ha convocato un presidio proprio a Castano Primo. “Cosa fa l’Anpi manda gli 85enni? – scherza provocatoriamente Trefiletti – comunque noi non rispondiamo a provocazioni o a qualunque presidio”. Per stasera sono attesi circa 500 uomini delle forze dell’ordine in tenuta antisommossa che, probabilmente, saranno lì solo per monitorare la situazione.

Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Milano Giuliano Pisapia: “Non parli di rispetto della democrazia chi, come i leader e i militanti di CasaPound, si definisce un ‘fascista del terzo millennio. Non parli di democrazia chi minaccia e insulta un sindaco per aver chiesto rispetto della legalità e dei principi democratici. Il sindaco di Castano Primo ha tutta la mia vicinanza e solidarietà”. “Milano, la Città Metropolitana e il Paese – conclude il sindaco – sono, e non possono che essere, antifascisti”.

Casapound, i fatti

Ieri in una conferenza stampa presieduta dal Presidente di Casapound Italia Gianluca Iannone spalleggiato da un inedito Vittorio Feltri, il movimento aveva annunciato di aver spostato la sede della sua festa nazionale a Castano Primo, un piccolo comune di 11 mila abitanti a 50 chilometri da Milano. Tra oggi e domenica circa tremila persone erano attese nel capoluogo lombardo ma poi il Comune di Milano aveva ottenuto lo spostamento della festa.

“Non è vero che ha vinto l’amministrazione – aveva dichiarato lo stesso Iannone ai giornalisti – perché il loro è stato un atteggiamento talebano”.

Ieri intanto, dopo il cambio di programma, il sindaco di Castano Primo Giuseppe Pignatiello aveva chiesto al prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca di intervenire dopo aver revocato il permesso a Casaopound. I permessi, spiegava in serata l’assessore Fusetti, erano stati concessi ad inizio agosto ad un’associazione sportiva chiamata “La Focosa” che aveva presentato un programma “con convegni su vari aspetti dello sport”. Solo ieri, però, è stato scoperto che erano cambiati “sia il soggetto sia l’oggetto con un programma invece politico”.

Sembrerebbe una censura bella e buona come sostengono i militanti di Casapound Italia. In realtà, il sindaco ha motivato la revoca a causa di questioni di sicurezza: “come responsabile di pubblica sicurezza non potevo concedere uno spazio che può ospitare al massimo 200 persone per una manifestazione che, in quanto nazionale, ne avrebbe certamente radunate di più”.

Stamani è arrivata la decisione del prefetto di Milano: la festa non si fa.

Il movimento allora ha risposto con una nota ufficiale in cui Iannone ha confermato che “la festa nazionale di Casapound Italia si svolgerà regolarmente e chi ne ha dubitato o chi ha cercato di impedirlo con intimidazioni e metodi mafiosi non ha capito nulla del movimento e del nostro modo di fare politica”. Insomma, il braccio di ferro continua.

Ieri sera circa 350 militanti si trovavano nella tensostruttura di Castano Primo per organizzare la location.

Così – a meno di novità dell’ultima ora – si procede spediti verso le 18, orario del primo incontro previsto dal titolo “Italia, Europa, quale sovranità?”. Interverranno il vicepresidente di Casapound Simone Di Stefano, il senatore leghista Raffaele Volpi moderati dal giornalista di Libero Francesco Borgonovo che stamani sul proprio giornale ha accusato la sinistra di “voler zittire Casapound”. Ci sarà anche il direttore del quotidiano berlusconiano Maurizio Belpietro ringraziato pubblicamente da Iannone nella nota di oggi.

Nei prossimi giorni saliranno sul palco anche il questore della Camera dei deputati Stefano D’Ambruoso (Scelta Civica) e la parlamentare europea di Forza Italia Lara Comi.

Giacomo Salvini

L'autore: Giacomo Salvini

Studente di Scienze Politiche alla Cesare Alfieri di Firenze. 20 anni, nato a Livorno. Mi occupo di politica e tutto ciò che ci gira intorno. Collaboro con Termometro Politico dal 2013. Su Twitter @salvini_giacomo
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