Sondaggi Roma e le variabili a poche settimane dal voto con il posizionamento dei principali candidati Raggi, Giachetti, Meloni e Marchini

Pubblicato il 10 Maggio 2016 alle 19:24 Autore: Giuseppe Spadaro
diretta risultati comunali Roma, Alfio Marchini, Giorgia Meloni, Roberto Giachetti, Virginia Raggi, fotomontaggio con i 4 principali candidati sindaci nella Capitale

Sondaggi Roma: nella Capitale va in scena la sfida più importante. Il 5 Giugno si terrà il primo turno delle elezioni comunali in molti comuni italiani comprese molte altre città come Milano, Torino, Bologna e Napoli. Ma è a Roma che si gioca la partita più importante dal punto di vista politico soprattutto in chiave nazionale. Chi sarà il prossimo inquilino del Campidoglio dopo Ignazio Marino? La possibilità di errore alla domanda qualunque sia la risposta la dice lunga sul tipo di competizione a cui stiamo assistendo. Una ipotesi più facile riguarda le possibilità che si giunga al ballottaggio: infatti si tratta di una sfida elettorale che si deciderà quasi certamente al secondo turno. Per un motivo semplice: come dimostrano tutte le rilevazioni effettuate finora (qui il monitoraggio di Termometro Politico sulle elezioni a Roma e Milano) ci sono 4 candidati che si aggirano, almeno nelle intenzioni di voto, tra il 15% ed il 25%. Sfida aperta dunque tra Virginia Raggi del MoVimento 5 Stelle, Roberto Giachetti candidato del Pd-centrosinistra, Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia sostenuta dalla Lega cioè destra-destra e Alfio Marchini cioè il candidato civico che gode del sostegno di Forza Italia quindi centrodestra-campo dei ‘moderati’.

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Sondaggi Roma e posizionamento candidati

Una delle variabili che può scombussolare o almeno incidere sul quadro finale del primo e forse anche del secondo turno è l’inaspettata esclusione del candidato di sinistra-sinistra Stefano Fassina. In attesa dell’esito del ricorso presentato dall’ex democratico sarà interessante capire, in caso di confermata esclusione, dove finiranno i voti del suo elettorato. C’è chi dice che molti di questi voti andranno al candidato del Pd ma non è affatto detto. Ci limitiamo a riportare ciò che lo stesso Fassina dichiarava pochi mesi fa: “non escludo la possibilità di sostenere un candidato del M5S come non escludo quella di appoggiare un Pd”. Nelle prossime ore capiremo se questo elemento potrà spostare il posizionamento e l’impostazione alla campagna elettorale di Giachetti in un’area più di sinistra magari alla conquista di quel potenziale bacino di voti rimasto scoperto. Mentre nelle ultimissime dichiarazioni di Marchini è possibile scorgere un tentativo di corteggiamento dell’elettorato moderato e cattolico. Il candidato sostenuto di Forza Italia ha dichiarato: “non celebrerò le unioni gay” scatenando, molto probabilmente in maniera volontario, una serie di reazioni e polemiche. Virginia Raggi, in piena coerenza con il MoVimento, ha scelto uno stile di comunicazione politica semplice: facendo leva sul carattere di genuinità. Pochi giorni fa ha rilanciato dai suoi profili social delle foto in cui è in compagnia della sua famiglia nel corso di un pic-nic con il seguente commento: “Mi chiedevano come avrei fatto a fare la mamma e il sindaco allo stesso tempo. Così! Buona “. Meloni, forse la più esperta tra i candidati in corsa in fatto di campagna elettorali porta-a-porta, macina chilometri girando la città promuovendo iniziative e dibattiti sul futuro di Roma quartiere per quartiere. Giachetti invece cerca di smarcarsi dal dibattito nazionale e dopo avere ammesso di pagare le inchieste delle ultime settimane (“a pagare le inchieste è prima di tutto il Pd e poi io”) parlando al Corriere si è detto comunque fiducioso aggiungendo “respiro un’aria diversa girando la città”.

Chi dei 4 raggiungerà il ballottaggio? E soprattutto chi sosterranno gli elettorati dei due candidati non classificati al ballottaggio? Forse è presto per dirlo ma non è detto che staff e candidati ci stiano già pensando valutando ogni uscita anche sulla base di quella che sarà la situazione dopo il 5 Giugno.

L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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