L’hacker che ruba alla banche per sostenere la lotta all’Isis

Pubblicato il 28 Maggio 2016 alle 11:23 Autore: Guglielmo Sano
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L’hacker che ruba alla banche per sostenere la lotta all’Isis

Si chiama Phineas Phisher, almeno, questo è uno degli pseudonimi dell’hacker che prima ha saccheggiato delle banche e poi ha donato il bottino ai curdi che combattono strenuamente contro l’Isis. 11mila dollari in bitcoin sono stati inviati – tramite una campagna di crowdfunding – ai combattenti del Rojava, “uno dei progetti rivoluzionari più affascinanti al mondo” ha definito la regione autonoma nata nel nord della Siria quello che è stato già definito il Robin Hood della rete.

L’hacker che ruba alla banche per sostenere la lotta all’Isis

“Ho rubato i soldi alle banche – ha detto Phisher senza precisare gli istituti di credito presi di mira – farlo è diventato più facile che mai. Non serve una pistola, si può fare dal letto con il proprio laptop”. Il pirata informatico ha anche pubblicato un guida che per molti rappresenta il manifesto di un nuovo movimento di Hacktivisti.

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Voglio invogliare gli altri ad agire – ha scritto Phisher durante uno scambio di mail avvenuto con Lorenzo Franceschi-Bicchierai, staff writer di Motherboard – non voglio essere l’hacker solitario che combatte da solo contro il sistema, voglio ispirare gli altri a procedere in modo analogo, cercando di fornire tutte le informazioni per imparare”.

L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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