Il brindisi di Mattarella alla responsabilità e all’unità nazionale

Pubblicato il 21 Dicembre 2016 alle 12:58 Autore: Alessandro Faggiano
mattarella

Il brindisi di Mattarella alla responsabilità e all’unità nazionale

Sergio Mattarella celebra il brindisi al Quirinale – ormai una prassi per lo scenario politico italiano – mostrando, per l’ennesima volta, la sua moderazione. Rispetto allo stile di Giorgio Napolitano – più politicizzato e molto più mediatico – quello di Mattarella è un invito continuo al dialogo tra le parti e al rispetto per le Istituzioni. Insomma, Sergio Mattarella cerca di agire il più conformemente possibile secondo il principio di neutralità della massima carica della Repubblica Italiana.

Al brindisi celebrato al Quirinale presenti tutti i maggiori esponenti istituzionali: sindaci (tra cui la stessa Virginia Raggi, nel pieno della bufera), deputati, senatori. Anche il cavaliere Silvio Berlusconi risponde presente all’invito (che snobba Napolitano). Il discorso di Mattarella è stato molto semplice nello stile. Ecco i principali contenuti del discorso del Presidente della Repubblica.

Il brindisi di Mattarella: dall’impossibilità di elezioni anticipate alla legittimità del governo Gentiloni

I temi trattati sono, ovviamente, quelli più caldi e cari alla politica italiana delle ultime settimane. Alcuni partiti di opposizione (tra cui M5S e Lega) chiedevano il voto immediato, senza passare per una nuova legge elettorale. Semplicemente, aspettare l’esito della Consulta e andare a nuove elezioni con il Consultellum. Mattarella ha replicato, nel suo discorso, l’impossibilità di “sostenere elezioni anticipate senza passare da una necessaria armonizzazione delle leggi elettorali per Camera e Senato”. Senza una legge elettorale capace di garantire la governabilità, non si può tornare alle urne. Ciò nonostante, Mattarella avverte che “il popolo ha intenzione di decidere, vuole partecipare alla vita politica del paese” (riferendosi al tasso di partecipazione record sul referendum costituzionale). C’è spazio per rimarcare la sua posizione sull’attuale governo Gentiloni, che trova “assolutamente legittimo in quanto si è formato secondo i criteri costituzionali”.

Il brindisi di Mattarella all’unità nazionale

Il Presidente della Repubblica rimarca l’importanza del dialogo in un contesto così delicato e transitorio come quello attuale. Il passaggio definitivo dal bipolarismo al tripolarismo (o, chissà, un ritorno al multipartitismo) rimescola tutte le carte in gioco. Non solo scricchiolano l’equilibrio istituzionale e la governabilità, ma la stessa coesione del Paese. Dopo una campagna ruvida come quella per il referendum, Mattarella chiede di tornare ad aver rispetto per le posizioni altrui. La radicalizzione delle posizioni – secondo Mattarella – non avrebbe fatto altro che fomentare l’odio, distruttore della coesione sociale. Afferma che “l’odio che penetra in una società la pervade e si rivolge in tutte le direzioni, verso tutti e verso ciascuno”.

Dopo G7 e con legge elettorale pronta, si può tornare al voto

Per il Presidente della Repubblica, l’impegno più importante dell’anno è quel G7 da celebrare a Taormina. Prima di allora, è impensabile indire nuove elezioni (con un governo dimissionario e in piena campagna elettorale). Tuttavia, se entro maggio si raggiunge l’accordo sulla legge elettorale (che, avvisa, deve essere ben lavorata, per evitare recriminazioni o storture) il Presidente acconsentirebbe a indire nuove elezioni a luglio o a settembre.

 

L'autore: Alessandro Faggiano

Caporedattore di Termometro Sportivo e Termometro Quotidiano. Analista politico e politologo. Laureato in Relazioni Internazionali presso l'Università degli studi di Salerno e con un master in analisi politica conseguito presso l'Universidad Complutense de Madrid (UCM).
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