Via la Manzione da Palazzo Chigi, il potere incontrastato di Maria Elena Boschi

Pubblicato il 5 Febbraio 2017 alle 11:54 Autore: Giacomo Salvini
maria elena boschi

Molti l’avevano data per scomparsa. E ridimensionata dal governo Gentiloni. Invece Maria Elena Boschi è (politicamente) viva e vegeta e mantiene la sua posizione di forza all’interno del governo guidato dall’ex Ministro degli Esteri. L’ex avvocato di Laterina è riuscita, come scrive stamani il quotidiano la Stampa, a vincere una partita tutta al femminile nel cosiddetto “giglio magico” renziano: Antonella Manzione infatti nei prossimi giorni lascerà ufficialmente Palazzo Chigi per giurare da giudice al Consiglio di Stato. Quando Renzi salì a Palazzo Chigi – era il febbraio 2014 – porto con sé proprio la Manzione come capo dell’ufficio legislativo della presidenza del Consiglio, ovvero la sede da cui passano tutti i provvedimenti legislativi del governo. Il raccordo tra Palazzo Chigi e i Ministeri. L’ex Sindaco di Firenze conosceva bene Antonella Manzione avendola avuta come capo della Polizia municipale a Palazzo Vecchio.

L’ex “vigilessa” è poi stata nominata da Renzi come Consigliere di Stato ma quest’ultima avrebbe preferito rimanere a Palazzo Chigi ancora per un po’. E invece, sempre secondo quanto riportato dalla Stampa, il referendum del 4 dicembre avrebbe cambiato completamente lo scenario politico accelerando la caduta di una parte del vecchio establishment renziano. L’unica a cadere in piedi ancora una volta è stata proprio Maria Elena Boschi. Oggi è sottosegretaria unica alla Presidenza del Consiglio – di fatto la numero due del governo – e ha incassato la piena fiducia del premier durante la conferenza di fine anno: “Boschi è una risorsa, le ho chiesto io di restare”. Pochi ci credono davvero ma in questi casi, si sa, la forma conta più della sostanza.

antonella manzione maria elena boschi

Gli attriti tra Maria Elena Boschi e Paolo Gentiloni

Secondo quanto ha scritto giovedì il Fatto Quotidiano, in realtà, la sostituzione della Manzione avrebbe creato non pochi attriti proprio tra Boschi e Gentiloni. L’ex Ministra aveva proposto per il ruolo Cristiano Ceresani mentre il premier – dopo aver nominato Nino Rizzo Nervo come vice sottosegretario generale – si sarebbe rivolto al Colle per un parere sul nuovo responsabile del Dagl. Adesso al posto di Antonella Manzione al Dagl andrà Roberto Cerreto, gradito a Sergio Mattarella ma comunque molto vicino alla stessa ex Ministra per le Riforme. Era il suo capo di gabinetto.

L'autore: Giacomo Salvini

Studente di Scienze Politiche alla Cesare Alfieri di Firenze. 20 anni, nato a Livorno. Mi occupo di politica e tutto ciò che ci gira intorno. Collaboro con Termometro Politico dal 2013. Su Twitter @salvini_giacomo
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