Elezioni regionali 2018: risultati e proiezioni, a che ora i vincitori?

Pubblicato il 5 Marzo 2018 alle 14:40 Autore: Camilla Ferrandi
elezioni regionali 2018

Elezioni regionali 2018: risultati e proiezioni, a che ora i vincitori?

Lo scrutinio inizierà alle 14 di oggi e si concluderà in serata. Ma già da ieri sera sono disponibili gli exit poll delle elezioni regionali di Lazio e Lombardia. L’exit poll è un sondaggio effettuato tra gli elettori una volta votato. Dunque, a differenza dei sondaggi pre-elettorali che si basano sostanzialmente sull’intenzione di voto, per gli exit poll si chiede all’intervistato per chi abbia votato appena uscito dal seggio. Questa breve parentesi solo per sottolineare che i risultati degli exit poll sono da prendere con cautela e la giusta distanza, visto che non hanno nulla a che vedere con i voti scrutinati ma solo con le risposte che un mini campione di elettori fornisce all’uscita del seggio.

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Elezioni regionali 2018: risultati e proiezioni Lombardia

Per quanto riguarda la Lombardia, gli exit poll vogliono il candidato del centrodestra, Attilio Fontana, in vantaggio su Giorgio Gori (centrosinistra) di circa 7 punti percentuali. L’ex sindaco di Varese oscillerebbe tra il 38 e il 42%, mentre il candidato dem tra il 31 e il 35. Al terzo posto il cinquestelle Dario Violi (17 – 21%), risultato che non si allinea all’ottima performance tenuta dal Movimento 5 Stelle a livello nazionale. Infine, tra il 2 e il 4% è dato Onorio Rosati, il candidato di Liberi e Uguali.

“Mi sembra un buon risultato. Grazie ai lombardi che hanno partecipato al voto in maniera così massiccia e hanno fatto questa scelta”. Commenta, così, gli exit poll delle regionali lombarde il favorito Fontana. “Si prospetta una vittoria storica della Lega, in particolare in Lombardia” dichiara entusiasta il segretario della Lega Lombarda Paolo Grimoldi. “Gori non pervenuto” aggiunge. “Aspettiamo la sua telefonata per riconoscere la sconfitta”.

La distanza emersa dagli exit poll rende miraggio la possibilità di un ribaltamento dei risultati. Alla luce dei dati di sondaggio, dunque, sembra impossibile che il centrosinistra riesca a strappare il Pirellone al centrodestra, sua roccaforte ormai da più di 20 anni.

Elezioni regionali 2018: risultati e proiezioni Lazio

Situazione differente nel Lazio. In base agli exit poll, i tre candidati principali mostrano risultati decisamente ravvicinati. Il dem Nicola Zingaretti è dato tra il 30 e il 34%, seguito dal candidato del centrodestra Stefano Parisi (26 – 30%). Consenso percepito praticamente in linea con quello della pentastellata Roberta Lombardi (25 – 29%). Interessante la prestazione del “temutissimo” Sergio Pirozzi. Il “dissidente” starebbe a cavallo del 2 e il 4% dei consensi. Un risultato che, seppur ufficioso, sottolinea la sconfitta d’intenti del sindaco di Amatrice.

“Dai primi exit poll è un testa a testa tra me e Zingaretti. E questo è già di per sé un risultato straordinario” dichiara soddisfatto Parisi. E continua: “La campagna elettorale è iniziata solo trenta giorni fa e soli venti giorni fa analisti importanti ci davano fuori partita. Adesso aspettiamo i risultati definitivi di domani pomeriggio e le prime previsioni per capire meglio. Ma ora siamo vicini rispetto a quando sono partito con 25 punti di distanza. È un dato positivo”.

Per quanto riguarda l’affluenza, sia in Lombardia che nel Lazio è diminuita rispetto al 2013. In Lombardia si è passati dal 74,18 al 73,14% di votanti. Nel Lazio, invece, il distacco rispetto al 2013 è più consistente (da 71,88 a 66,47% degli aventi diritto). Dati anch’essi interessanti. Come spesso accade, subito dopo un’elezione, si guarda solo al risultato ottenuto dalle forze politiche in campo, lasciando in secondo piano l’astensionismo.

L'autore: Camilla Ferrandi

Nata nel 1989 a Grosseto. Laureata magistrale in Scienze della Politica e dei Processi Decisionali presso la Cesare Alfieri di Firenze e con un Master in Istituzioni Parlamentari per consulenti d'assemblea conseguito a La Sapienza. Appassionata di politica interna, collaboro con Termometro Politico dal 2016.
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