Visita fiscale Inps: orario medico e assenza, chi non deve avvisare

Pubblicato il 23 Agosto 2018 alle 11:25 Autore: Daniele Sforza
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Visita fiscale Inps: orario medico e assenza, chi non deve avvisare.

Assenza visita fiscale Inps: quando non va comunicata


In merito alla visita fiscale Inps ci ha scritto l’Associazione Nazionale Medici di Medicina Fiscale (ANMEFI). Che ha voluto fornire qualche precisazione in merito alla visita del medico durante l’orario di reperibilità al lavoratore malato. Chiarendo alcuni aspetti su cosa accade quando il lavoratore è assente dal proprio domicilio. E in particolare riguardo all’avviso da consegnare in portineria o nella cassetta delle lettere che certifichi l’arrivo effettivo del medico e l’irreperibilità del lavoratore malato. Ecco le precisazioni dell’ANMEFI a riguardo.

Visita fiscale Inps: lavoratore assente, la controversia dell’avviso

Nell’articolo che riguarda l’assenza nell’orario del medico e come giustificare senza rischiare, scrivevamo che il medico che non trova il lavoratore deve lasciare un avviso ufficiale o in portineria o in cassetta postale. In questo si deve comunicare al soggetto di presentarsi il giorno seguente alla visita di controllo ambulatoriale. Nella chiosa si segnalava anche un aspetto controverso sollevato da alcuni, relativo alle “false visite fiscali Inps”. Ovvero cosa succede se il medico afferma di aver fatto la visita fiscale, ma effettivamente non è mai arrivato al domicilio dell’interessato. Data la controversa questione scrivevamo che l’avviso di cui sopra avrebbe certificato il suo passaggio.

Visita fiscale Inps: lavoratore assente, cosa deve fare il medico?

Sulla questione ANMEFI ha voluto chiarire diversi aspetti, scrivendo quanto segue. “Innanzitutto il medico fiscale nell’esercizio delle sue funzioni riveste il ruolo di pubblico ufficiale. E il verbale che redige è un atto pubblico, pertanto quanto egli afferma è veritiero fino a querela di falso”.

ANMEFI cita poi l’esempio del lavoratore assente al domicilio comunicato durante le fasce orarie di reperibilità. “Fa fede quanto riportato dal medico”, afferma l’associazione. “Mentre non assume alcun valore probatorio la presenza del cosiddetto ‘avviso’; che in realtà è un modulo predisposto dall’Inps nel quale sono indicati il giorno, la data e l’ora dell’avvenuto accesso; nonché, nei casi in cui è previsto, l’invito a presentarsi al centro medico legale di competenza il primo giorno utile successivo alla irreperibilità”. Infatti, nel caso in cui il dipendente dovesse abitare in un condominio senza portiere e con il portone chiuso o in un’abitazione priva di nominativo sul citofono o sulla cassetta postale, per il medico sarebbe impossibile depositare l’invito a visita di controllo.

Infine, “il citato obbligo di avvisare il datore di lavoro in caso di allontanamento dall’abitazione negli orari di reperibilità riguarda esclusivamente i dipendenti pubblici; mentre per i dipendenti privati non è previsto tale dovere. Vige per i lavoratori di entrambi i settori l’onere di farsi rilasciare dalle strutture competenti la certificazione giustificativa dell’assenza e produrla, qualora sia richiesta”.

Ringraziamo ANMEFI per le precisazioni e i chiarimenti su un aspetto importante della visita fiscale Inps, ma che suscita ancora dei dubbi tra i lavoratori.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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