Pace fiscale 2018: come funziona e chi sono gli esclusi dal condono

Pubblicato il 1 Ottobre 2018 alle 00:30 Autore: Guglielmo Sano
Pace fiscale legge di bilancio

Pace fiscale 2018: come funziona e chi sono gli esclusi dal condono

Condono e pace fiscale 2018, chi non è ammesso


La pace fiscale? Si farà. Non solo “è imprescindibile” perché, ad oggi, “il fisco è iniquo”. A dirlo il premier Conte che poi precisa “stiamo valutando la soglia”; una cosa ha voluto assicurare, però, “saremo forti segnali contro l’evasione e l’elusione. L’inasprimento delle pene è un tassello fondamentale della nostra riforma fiscale”.

Doveva essere un provvedimento volto a soccorrere “milioni di cittadini ostaggio di Equitalia che hanno una cartella sotto i 100mila euro”. Adesso, l’annuncio di Salvini, potrebbe comprendere una “misura una tantum che chiuda tutte le liti pendenti per le cartelle, il contenzioso tributario e le multe” con un tetto “non superiore al milione di euro”. Qualcuno l’ha chiamato “condono”; tra i pentastellati qualche mal di pancia è sorto. Per i leghisti, autori della proposta, giusto una maxi-rottamazione.

Pace fiscale 2018: alla ricerca di un compromesso

I due partiti di maggioranza, ora, cercano un compromesso in vista dell’inserimento della pace fiscale nella prossima Finanziaria. Per esempio, potrebbe assumere la forma di una sanatoria sui debiti tributari ma con l’esclusione di Partite Iva e contributi previdenziali. Inoltre, la questione del tetto massimo assume una particolare importanza, da questo dipende se la regolarizzazione aiuterà chi versa in gravi difficoltà, oppure, favorirà i grandi evasori.

Inoltre, al vaglio dei tecnici del governo la possibilità di introdurre diverse aliquote a seconda della fascia di reddito e dell’entità della somma da saldare. Per quello che è dato sapere, le proiezioni finora riguardano le percentuali del 6, del 10 e del 15%. Potrebbe essere prevista in alternativa un’unica aliquota – al 10 o al 15% – ma limitata alle sanzioni e agli interessi; un po’ sul modello delle rottamazioni degli ultimi anni. Secondo la stampa specializzate, il governo vorrebbe rafforzare anche altri strumenti in parallelo; tra questi, il ravvedimento operoso, in modo da incentivare il contribuente che mostra la volontà di sanare le pendenze.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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