Contributi figurativi o volontari part time 2019: come si calcola la pensione

Pubblicato il 2 Maggio 2019 alle 06:03 Autore: Daniele Sforza

Come si calcola la pensione con i contributi figurativi o volontari per chi esce da un contratto di lavoro part-time? Ecco alcuni chiarimenti.

Contributi figurativi o volontari part-time 2019
Contributi figurativi o volontari part time 2019: come si calcola la pensione

Calcolo contributi part-time per pensione


I lavoratori che cessano un rapporto di lavoro part-time possono chiede la prosecuzione volontaria dei contributi al fine di raggiungere i requisiti previsti per l’accesso alla pensione anticipata. Il versamento volontario dei contributi in questa situazione ha però un costo che dipende prevalentemente dall’importo retributivo percepito prima della fine del rapporto di lavoro e dal periodo in cui questo importo è da considerare. Erroneamente si crede che bastino le ultime 52 settimane, ma in realtà non è così. Facciamo un po’ di chiarezza sul metodo di calcolo.

Contributi figurativi o volontari part-time: come calcolare

Come spiega l’Inps nella sua guida informativa il requisito da possedere per essere autorizzati alla prosecuzione volontaria ammonta a 1 anno di contribuzione effettiva maturato nei 5 anni precedenti prima della presentazione della domanda. Il calcolo del requisito contributivo si basa sulle settimane utili ai fini del diritto alla pensione nel rispetto del minimale retributivo di accredito. Con riferimento a quanto stabilito dall’articolo 7 della Legge n. 638/83. In seguito bisognerà determinare l’importo del contributo volontario.

Quest’ultimo è da quantificare “sul valore medio settimanale della retribuzione imponibile percepita dal richiedente nell’anno interessato”. Come spiega l’Inps nella circolare n. 29/2006, il valore medio settimanale si calcola tramite la divisione dell’importo complessivo delle retribuzioni relative all’anno di riferimento per il numero delle settimane utili ai fini pensionistici. Ciò porterà come risultato all’importo medio teorico della retribuzione di una settimana lavorata interamente. Questo valore, infine, servirà per far emergere l’importo settimanale dei contributi volontari da versare, sia quelli figurativi, sia quelli in regime di part-time.

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Contributi figurativi o volontari part-time: come si contano le settimane

Torniamo adesso a quanto abbiamo scritto all’inizio di questo articolo. Prendiamo il caso di un soggetto che abbia effettuato un lavoro part-time e poi cerca di regolarizzare la propria posizione assicurativa tramite versamenti volontari. Come stabilito dall’Inps si deve contare almeno 1 anno di contribuzione nel quinquennio precedente la domanda. Un anno equivale dunque a 52 settimane. Ma in caso di part-time andrebbe a ridursi il tempo di contribuzione richiesto e dunque anche l’importo relativo? La risposta è negativa. Come spiega Pensioni Oggi, “la ricostruzione della retribuzione pensionabile avviene prendendo come punto di riferimento le settimane utili ai fini della misura della pensione e non ai fini del diritto riportate nell’estratto conto contributivo”.

In un rapporto di lavoro part-time, però, i due valori non sono equivalenti perché “le settimane ai fini della misura vengono ridotte in proporzione al servizio prestato in regime di tempo parziale”. A seguito di quanto detto, per determinare la retribuzione pensionabile è da prendere in considerazione un periodo di tempo più lungo rispetto alle predette 52 settimane di contribuzione. Ciò significa che si dovrà comunque arrivare a 52 settimane, e si dovrà quindi retrocedere ai 2 anni precedenti. “Essendo il periodo di riferimento più lungo, l’importo da pagare sarà più elevato, praticamente come se l’ultimo periodo fosse stato lavorato a tempo pieno”.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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