Bollo auto in Italia ed Europa: costo, dove si paga e differenze

Pubblicato il 6 Maggio 2019 alle 08:46 Autore: Daniele Sforza

Il bollo auto pagato in Italia e nei Paesi europei: andiamo a trovare le principali differenze di calcolo e di importo e a vedere dove si paga.

Bollo auto in Italia ed Europa: costo, dove si paga e differenze
Bollo auto in Italia ed Europa: costo, dove si paga e differenze

Il bollo auto è una delle tasse meno amate dagli italiani. Questi ultimi, al momento di pagare un’imposta su un bene di loro proprietà, si domanderanno certamente se anche negli altri Paesi esista una tassa chiamata bollo auto. Ebbene sì, la risposta è affermativa. Anche se i criteri di calcolo – e quindi gli importi – possono risultare piuttosto differenti.

Bollo auto in Italia: come calcolare

Va comunque detto che, come in alcune parti d’Europa, anche in Italia il bollo auto si basa fondamentalmente su 2 fattori:

  • La potenza del veicolo in kW (si trova sulla carta di circolazione);
  • La Classe Ambientale (da Euro 0 a Euro 6).

Per calcolare l’importo del bollo auto è sufficiente recarsi sul sito dell’Aci o dell’Agenzia delle Entrate nella sezione dedicata, inserire i dati richiesti e selezionare il pulsante che consentirà di conoscere l’importo finale della tassa.

Non tutti sono tenuti a pagare il bollo? Ci sono alcuni casi di esenzione (totale o parziale) che riguardano soprattutto i possessori di auto storiche e i soggetti con disabilità.

Ma in Europa come funziona?

Bollo auto in Europa: come funziona in Olanda e Belgio

Trasferiamoci un momento nel Benelux e andiamo a vedere come funziona il bollo auto in Olanda e in Belgio. Nei Paesi Bassi l’imposta dipende da alcuni fattori, che ritroveremo spesso come base di calcolo in Europa:

  • Peso dell’auto;
  • Tipo di alimentazione;
  • Emissioni di CO2;
  • Provincia di residenza.

Sono esonerati dal pagamento del bollo tutti quei veicoli che non producono emissioni di CO2, mentre chi produce fino a 50 grammi di emissioni può pagare metà tassa. Inoltre, così come in Italia il bollo auto è una tassa regionale, in Olanda l’imposta è riscossa dalle Province di residenza (sono 12) che vanno a quantificare il costo dell’imposta.

Discorso un po’ più complesso per il Belgio, dove l’imposta si calcola applicando dapprima una tariffa base, alla quale poi si si sommano degli elementi che potrebbero essere paragonati al bonus e al malus dell’assicurazione, ma in chiave ecologica. Se la tariffa base è correlata alla potenzia fiscale del veicolo, il secondo elemento dipende dai grammi di emissione di CO2, così come dal tipo di alimentazione e dalla classe ambientale dell’auto.

Bollo auto in Europa: come funziona in Francia, Germania e Spagna

Anche in Francia i fattori su cui calcolare il bollo auto sono i soliti due: la potenza fiscale del veicolo e la Provincia di residenza, per ognuna delle quali è applicato un tasso di riferimento.

In Germania il calcolo risulta un po’ più articolato. Prima di tutto si considera la classe ambientale dell’auto, e se questa è fino a Euro 2, il calcolo dell’importo si effettua applicando solo i dati relativi alla cilindrata del veicolo e alla tipologia di carburante (con le macchine a diesel che pagheranno di più rispetto a quelle alimentate a benzina). Dalla Classe ambientale Euro 3 in poi, il calcolo si applica sulla cilindrata, che determinerà costi inferiori. Ma nell’importo definitivo rientreranno altri dati, quelli relativi ai grammi di CO2 emessi dal veicolo.

Decisamente più vario – e quasi impossibile da fare a livello generico – il metodo di calcolo del bollo auto in Spagna. Come riporta NoiCompriamoAuto, qui i fattori da considerare sono la potenza fiscale del veicolo e la Regione di residenza e fin qui non c’è nulla di strano. Va tuttavia precisato che la tariffa base del bollo auto spagnolo può variare non solo in base alla Regione di residenza, ma anche a seconda della città o della Provincia in cui si vive.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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