25 aprile: il Pdl e l’antifascismo

Pubblicato il 25 Aprile 2011 alle 09:57 Autore: Matteo Patané
25 aprile

I firmatari della proposta sono stati quattro esponenti del PdL (Bevilacqua, De Eccher, Di Stefano e Totaro) ed uno di FLI (Digilio). Quest’ultimo ha poi ritirato il proprio supporto alla proposta di legge, mentre il senatore Bornacin (PdL) ha in seguito aggiunto il proprio sostegno aggiungendosi ai firmatari dell’atto.

 

Malgrado lo sdegno e l’opposizione che la presentazione dell’atto hanno suscitato in tutti gli schieramenti politici, PdL compreso, la proposta di legge non è stata ritirata, e giace in attesa dell’assegnazione alla I Commissione del Senato, pronta ad essere brandita come una clava politica all’occorrenza.

Le motivazioni formali che hanno provocato la presentazione della proposta di legge, reperibili nella relazione associata al progetto di legge, sono il risultato di un ragionamento basato su due assunti: il primo riguarda la “transitorietà” della disposizione, ormai in vigore da oltre sessant’anni e quindi con un carattere che di transitorio ha ormai ben poco; il secondo concerne invece il termine “disciolto”, utilizzato in tal senso per stabilire che i padri costituenti si riferivano espressamente al partito fascista mussoliniano, quello attivo fino alla II Guerra Mondiale. Poiché, ragionano i promotori della legge, al giorno d’oggi esistono ben poche possibilità che appaia sulla scena politica un partito con le caratteristiche del PNF, la XII disposizione non ha più senso di restare in vigore.

 

Secondo i promotori dell’atto, la stessa interpretazione della disposizione offerta dalla Legge Scelba risulta quindi essere eccessivamente restrittiva, in quanto considera riconducibili al fascismo atti e ideologie non direttamente associabili al partito mussoliniano.

 

Per tentare di valutare in maniera oggettiva la proposta di legge, occorre affrontare la questione da tutte le angolazioni possibili.

La prima domanda, naturalmente, è: cui prodest? A chi gioverebbe l’abolizione della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione, e con essa della legge Scelba? La risposta è evidente: a chi ha interesse a fondare gruppi e associazioni di stampo fascista, magari sotto altro nome. A tale proposito è emblematica la figura del primo firmatario della proposta di legge, il senatore Cristiano De Eccher.

 

Trentino di origine, De Eccher è stato responsabile del Triveneto dell’organizzazione di estrema destra di ispirazione nazionalsocialista Avanguardia Nazionale, fondata nel 1960 da Stefano Delle Chiaie e poi disciolta nel 1976. Amico di Franco Freda, organizzatore della strage di Piazza Fontana secondo la sentenza del 2004 (ma improcessabile in quanto precedentemente assolto in via definitiva per il medesimo crimine), a stretto contatto con i servizi segreti – la notizia della perquisizione nella sua dimora raggiunse direttamente il numero due del SID, il generale Maletti – De Eccher, secondo le testimonianze non verificate dei pentiti Izzo e Calore depositate alla Procura di Milano, sarebbe stato nientemeno che il custode dei timer delle bombe di Piazza Fontana, il terribile attentato nel cuore di Milano del dicembre 1969 che costò la vita a diciassette persone.

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L'autore: Matteo Patané

Nato nel 1982 ad Acqui Terme (AL), ha vissuto a Nizza Monferrato (AT) fino ai diciotto anni, quando si è trasferito a Torino per frequentare il Politecnico. Laureato nel 2007 in Ingegneria Telematica lavora a Torino come consulente informatico. Tra i suoi hobby spiccano il ciclismo e la lettura, oltre naturalmente all'analisi politica. Il suo blog personale è Città democratica.
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