Zona rossa e nuovi divieti nei fine settimana: le novità in arrivo

Pubblicato il 11 Marzo 2021 alle 12:43 Autore: Claudio Garau
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Zona rossa e nuovi divieti nei fine settimana: le novità in arrivo

I contagi della terza ondata sono in deciso aumento negli ultimi giorni e per frenare la pressione negli ospedali, urgono nuove scelte e nuove restrizioni. O almeno questo è l’orientamento che sembra emergere nel Governo, sulla scorta delle indicazioni del Comitato tecnico scientifico. Si ragiona insomma di introdurre nuove regole e limitazioni nei weekend e, in particolare, nel fine settimana di Pasqua; si discute altresì di una zona rossa che scatta in via automatica, nelle Regioni che oltrepassano i 250 contagi ogni 100mila abitanti, e di una zona gialla rafforzata.

Insomma, è in vista una nuova stretta alle regole di spostamento ed ai contatti tra le persone, in modo da modificare il Dpcm appena varato. Secondo le ultime indiscrezioni, le novità dovrebbero scattare a partire da lunedì 15 marzo, e non entro il fine settimana che lo precede. Vediamo dunque più nel dettaglio che cosa potrebbe succedere a breve.

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Zona rossa e nuove restrizioni: atteso un verdetto entro poche ore

Sono giorni ‘caldi’ anche sul fronte covid: una decisione definitiva sulla stretta e sulla zona rossa sarà presa venerdì 12 in Consiglio dei Ministri. Intanto, nella giornatà di giovedì 10 il confronto con le Regioni, che permangono divise sul grado di severità delle nuove limitazioni.

C’è una forte recrudescenza del virus e, in attesa di una campagna di vaccinazione davvero massiccia, è necessario adottare adeguate contromisure. Il primo ministro Mario Draghi ha scelto di prendere qualche ora di tempo prima di decidere il da farsi, anche perchè – al di là della complessità della situazione sanitaria in sè – all’interno dell’Esecutivo vi sono pareri non omogenei su quanto essere ancora più rigidi con chiusure e limitazioni varie.

Proprio nella giornata di oggi, le forze di Governo avranno dati più chiari ed aggiornati, giacchè saranno fornite fresche informazioni circa l’andamento dell’epidemia nella penisola. Questi dati saranno di seguito discussi alle ore 14.30 in Conferenza Stato-Regioni. Venerdì, come accennato, giornata clou, con la decisione definitiva in Consiglio dei ministri. In vista, un decreto che modificherà il recente Dpcm in vigore dal 6 marzo.

La finalità evidente è quella di impedire il collasso totale degli ospedali e di accelerare – una volta per tutte – la campagna vaccinale, con un’azione sinergica e la collaborazione efficace delle amministrazioni locali.

Che cosa potrebbe cambiare da lunedì 15?

Inizialmente si era parlato di nuove limitazioni e di zona rossa estesa già entro questo weekend, ma le ultime notizie ci dicono che almeno per il prossimo sabato e domenica, tutto dovrebbe restare invariato. Infatti, Mario Draghi ha detto fin da subito di non gradire di cambiare le cose da un giorno all’altro; intendere riflettere ancora qualche giorno, supportato dalle indicazioni che emergono dai dati più aggiornati.

Secondo quanto si è appreso nelle ultime ore, le intenzioni dell’Esecutivo rispecchierebbero il parere del Cts: con buona probabilità avremo una Pasqua del tutto simile all’ultimo Natale, ossia l’Italia rossa nei giorni festivi e prefestivi, con bar e ristoranti chiusi, comunque, ogni fine settimana.

Sul punto è arrivata la conferma dal parte del capo delegazione del Movimento 5 Stelle, Stefano Patuanelli, alla trasmissione televisiva Porta a Porta. In sintesi, Sabato Santo, Pasqua e Pasquetta, gli italiani dovranno trascorrerla a casa, proprio come a dicembre nei giorni della Vigilia, di Natale e di Santo Stefano.

Ma non è finita qui: si va verso l’ingresso automatico in zona rossa dei territori o dei centri abitati che oltrepasseranno i 250 nuovi casi ogni 100mila abitanti.

Tuttavia, trovare la quadra non è affatto facile: se il Cts insiste per la linea della durezza, il Consiglio superiore di Sanità sostiene qualcosa di differente: no al lockdown duro per alcune settimane, in cambio di misure più rigide. Si pensa dunque alla zona rossa in tutta Italia nei fine settimana e alla chiusura di bar e ristoranti a pranzo nelle zone gialle. Ma non solo: si pensa anche all’anticipo del coprifuoco serale di almeno 2 o 3 ore. Scatterebbe insomma l’obbligo di stare a casa dalle 19 o 20 in poi, e non più a partire dalle 22.

Alcune Regioni si sono mosse in anticipo

In questo delicato scenario in cui al momento non si registra una piena omogeneità di vedute, l’ultima parola verrà fuori dal confronto con le Regioni di giovedì 11, che abbiamo ricordato essere divise circa la severità delle nuove regole.

Se la volontà del Governo è agire in modo coordinato, è da rimarcare che in alcune aree già si stanno applicando misure molto rigide. Per esempio, il Sindaco di Bari ha previsto che in città valga il divieto di asporto da bar e ristoranti e la chiusura dei distributori automatici di cibi e bevande dalle ore 18. Entro le 19, le attività di vendita al dettaglio dovranno abbassare le saracinesche. A Taranto, invece, è stata introdotta la didattica a distanza per tutti almeno fino a Pasqua. Così ha voluto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.

Non è finita qui: incombe la zona rossa su tutta la città di Firenze, ma anche sull’intera Regione Piemonte. Mentre in Campania, il presidente De Luca ha sottoscritto un’ordinanza che limita gli spostamenti fino al 21 marzo e prevede la chiusura di luoghi pubblici a rischio assembramento, come piazze, giardini e lungomari.

Concludendo, si va verso limitazioni che consentono di uscire per le sole necessità essenziali, come ad esempio fare la spesa. Al momento, tuttavia, non si registra una comune linea d’azione a livello locale e a livello nazionale. E sul punto il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ha chiarito che: “Il lockdown solo dove serve e si può convivere con aree chiuse in maniera chirurgica“, e poi ha aggiunto: “Aspettiamo i dati della cabina di regia, ma bisogna lasciare il tempo alle persone per organizzarsi in caso di eventuali chiusure localizzate“. Per Sileri: “All’inizio dell’estate due terzi della popolazione avrà ricevuto almeno una dose, per ottobre anche la seconda“.  Attendiamo dunque le prossime novità e ciò che a breve deciderà il Governo.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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