Controlli conto corrente in chiave anti-evasione. Ecco chi rischia (aggiornamento 20 OTTOBRE)

Pubblicato il 20 Ottobre 2023 alle 07:06 Autore: Guglielmo Sano

Controlli conto corrente: nuova stretta anti-evasione da parte dell’Ade

Controlli conto corrente in chiave anti-evasione. Ecco chi rischia

Ultime notizie Controlli conto corrente in chiave anti-evasione. Ecco chi rischia (aggiornamento 20 Ottobre)

Controlli conto corrente: a partire da quando e chi rischia. Controlli conto corrente: l’Agenzia delle Entrate prepara una stretta in chiave anti-evasione. Quando inizierà? Chi riguarderà? Quali sono i soggetti più a rischio? A spiegare i dettagli dell’operazione è stato lo stesso direttore dell’Ade. Ecco cosa si sa al momento.

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Controlli conto corrente in chiave anti-evasione al via

Controlli conto corrente: l’Agenzia delle Entrate prepara una stretta in chiave anti-evasione. Ad annunciarlo, fornendo anche i contorni dell’operazione, è stato lo stesso direttore dell’Ade Ernesto Maria Ruffini. L’analisi si baserà sul cosiddetto “Anonimometro”, in pratica, uno strumento automatizzato che permette di incrociare i dati contenuti nell’anagrafe dei conti correnti con quelli presenti negli altri registri cui il Fisco può accedere (Poste, fondi di investimento. Società di gestione del risparmio e finanzarie e così via).

Un algoritmo, insomma, che permetterà di evidenziare le situazioni incongruenti (una residenza all’estero poco “credibile”, mancata presentazione della dichiarazione dei redditi a fronte di un non trascurabile possesso di beni eccetera) e, in generale, i soggetti ad elevata “pericolosità tributaria”. A questa fase, però, seguirà l’intervento umano, assicura Ruffini, in un’ottica di trasparenza e rispetto della privacy.

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Ecco chi rischia di più

Controlli conto corrente: quindi, l’AdE partirà dai dati finanziari, questi verranno incrociati poi con i dati tributari. D’altra parte, potrebbe essere seguito anche un altro procedimento, inverso, nel corso delle verifiche: per esempio, si potrebbe partire dalle cifre che partite Iva di un determinato settore impiegano per materiali e personale, evidenziando eventuali discrepanze rispetto a ricavi e compensi (per come indicati dai movimenti del conto corrente appunto).

Molti altri segnali poi potrebbero far scattare un approfondimento a prescindere dai controlli incrociati: tra questi un numero elevato, sospetto, di accessi a cassette di sicurezza, frequenti aperture e chiusure di rapporti, l’intestazione di numerosi – rispetto alle necessità economiche riscontrabili dall’Agenzia – conti correnti e rapporti finanziari di altra natura. Per quello che ha detto Ruffini l’irrigidimento è già in partenza: sotto la lente di ingrandimento i movimenti a partire dal 2017.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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