Quanto guadagna Bruno Vespa all’anno (e quanto gli propose Berlusconi per passare a Mediaset)
Bruno Vespa nel ruolo di protagonista della Rai mette in evidenza la strategia della tv pubblica di puntare su volti consolidati e sul patrimonio storico-culturale.
Bruno Vespa, storico volto del giornalismo televisivo italiano, ha ufficialmente rinnovato il suo contratto con Rai1, confermando così la sua fedeltà alla televisione pubblica nonostante i ripetuti inviti a passare a Mediaset.
La trattativa con il gruppo di Silvio Berlusconi e il successivo interesse manifestato da Pier Silvio Berlusconi non hanno infatti scalfito la decisione del giornalista di restare nella Rai, dove continua a rappresentare uno dei punti di riferimento dell’informazione e dell’intrattenimento serale.
Un contratto milionario e impegni confermati su Rai1
Il rapporto tra Vespa e la Rai si rinnova con un accordo economico di grande rilievo: il giornalista percepirà circa 1,65 milioni di euro all’anno per la conduzione di due programmi principali.
Il primo è Cinque Minuti, il celebre appuntamento che ha recentemente visto un’estensione della durata da cinque a otto minuti, strategicamente studiata per mantenere alta l’attenzione del pubblico su Rai1 e favorire il traino al programma successivo, Affari Tuoi. Il secondo è il tradizionale talk show serale Porta a Porta, che Vespa conduce tre volte a settimana, consolidando la sua presenza nel palinsesto di prima serata.
Questi impegni rappresentano la base del contratto, ma non si esauriscono qui. Come anticipato da fonti vicine alla Rai e riportato da Il Fatto Quotidiano, il giornalista ha ottenuto un compenso aggiuntivo per una serie di documentari storici che andranno in onda in seconda serata su Rai1.
La programmazione dei documentari parte il 22 dicembre 2025 con il primo episodio intitolato “L’Italia dal 1949 al 1968”, un focus sulle trasformazioni politiche, sociali ed economiche del nostro Paese nel secondo dopoguerra. Nel corso del 2026 sono previsti altri due documentari firmati dall’81enne Vespa, che rappresentano un ulteriore tassello nella sua produzione culturale e giornalistica.
Il corteggiamento di Mediaset e la scelta della Rai
Il rinnovo del contratto con Rai1 arriva dopo anni di pressioni da parte di Mediaset, che ha tentato più volte di ingaggiare Vespa con offerte economiche molto allettanti. Nel 2021 e nel 2022, infatti, lo stesso Silvio Berlusconi lo aveva invitato a trasferirsi nel gruppo privato, proponendogli addirittura di raddoppiare il suo stipendio annuo, che all’epoca si attestava attorno al milione di euro.
In un incontro privato ad Arcore, Berlusconi gli offrì una cifra intorno ai due milioni di euro, ma Vespa preferì mantenere la sua posizione all’interno della Rai, dichiarando che avrebbe continuato a lavorare per la televisione pubblica finché ne avesse avuto la possibilità.
Anche in tempi più recenti, sono stati registrati nuovi contatti tra Vespa e Mediaset, senza però che l’accordo si concretizzasse. La scelta di restare a Rai1 sottolinea non solo un legame affettivo e professionale con la tv pubblica, ma anche una volontà di continuare a operare in un ambito che gli consente di esprimere appieno la sua visione giornalistica.
Un ruolo di primo piano nella programmazione Rai
Il valore di Vespa per la Rai non si limita ai compensi milionari, ma si manifesta nella capacità di attrarre un pubblico fedele e di mantenere vivo il dibattito pubblico su temi politici e sociali. Porta a Porta rimane uno dei programmi di punta della rete ammiraglia, capace di catalizzare l’attenzione anche in un contesto mediatico sempre più frammentato e digitalizzato.
La novità dei documentari rappresenta un ulteriore investimento sulla figura del giornalista, che con la sua esperienza e autorevolezza porta sullo schermo contenuti di qualità e approfondimento storico, in linea con la missione culturale della Rai. La scelta di programmare queste produzioni in seconda serata permette di raggiungere un target di spettatori interessato a tematiche più complesse e articolate, rafforzando l’offerta di Rai1 oltre il tradizionale prime time.