The Conjuring rilancia la carta più inquietante: il sequel che nessuno si aspettava è ufficiale
The Conjuring rilancia la carta più inquietante: il sequel che nessuno si aspettava è ufficiale
Quando un film horror incassa 123 milioni di dollari in tutto il mondo con un budget relativamente contenuto, Hollywood non dimentica. E quando quel film fa parte dell’universo di The Conjuring – il franchise che ha ridefinito l’horror moderno e generato quasi 2 miliardi di dollari globali – il ritorno diventa inevitabile.
Dopo cinque anni di silenzio, Warner Bros ha confermato quello che i fan del franchise speravano ma non osavano chiedere: The Curse of La Llorona è ufficialmente in produzione. Il sequel diretto del controverso ma redditizio La Llorona – Le lacrime del male del 2019 riporterà sugli schermi uno degli spiriti più terrificanti della mitologia latinoamericana, questa volta con un approccio narrativo completamente rinnovato.
Una leggenda che non smette di terrorizzare
La Donna Piangente torna, ma non come semplice ripetizione. La trama del nuovo capitolo si allontana dalla formula del predecessore per esplorare territori più emotivamente complessi: una famiglia lacerata da vecchie ferite si trova costretta a confrontarsi non solo con lo spirito vendicativo di La Llorona, ma anche con i propri demoni interiori.
Il conflitto si innesca quando la minaccia soprannaturale diventa impossibile da ignorare, e l’unica speranza di salvezza passa attraverso la riconciliazione con il nonno curandero – figura tradizionalmente tenuta ai margini, respinta, considerata troppo legata a credenze “superate”. È proprio questo contrasto tra modernità e tradizione, tra scetticismo e sapere antico, a costituire il cuore pulsante della storia.
La posta in gioco? I bambini della famiglia, obiettivo primario della Llorona secondo la leggenda che da secoli terrorizza le madri ispaniche: lo spirito di una donna che annegò i propri figli e ora vaga eternamente alla ricerca di altri piccoli da trascinare con sé nell’aldilà.
Il dream team dietro l’incubo
Se il primo film poteva contare su una regia emergente e un cast relativamente sconosciuto, il sequel alza drasticamente l’asticella. Jay Hernandez – volto noto di Suicide Squad e protagonista del reboot di Magnum P.I. – e Monica Raymund, star consolidata di Chicago Fire, guidano un cast che promette di portare peso drammatico a una storia che si annuncia più stratificata del predecessore.
Il ritorno di Raymond Cruz nel ruolo del curandero Rafael Olvera rappresenta l’unico ponte diretto con il film del 2019, una scelta che sottolinea la volontà di ripartire quasi da zero pur mantenendo la continuità narrativa. Accanto ai protagonisti, i giovani Edy Ganem, Martín Fajardo, Acston Luca Porto e Avie Porto completano un ensemble che dovrà bilanciare terrore soprannaturale e dramma familiare.
Ma è dietro la macchina da presa che si gioca la vera partita. La regia passa nelle mani di Santiago Menghini, regista canadese che nel 2021 ha dimostrato di saper costruire tensione claustrofobica con l’apprezzato No One Gets Out Alive. La scelta rappresenta un cambio di direzione significativo rispetto a Michael Chaves, che dopo aver diretto il primo La Llorona è passato a gestire i capitoli principali del franchise, incluso l’epico finale The Conjuring – Il rito finale.
Alla sceneggiatura lavora Sean Tretta, nome emergente già coinvolto con James Wan nel rilancio de Il mostro della Laguna nera. E proprio Wan – architetto dell’intero universo The Conjuring – ritorna come produttore insieme ai veterani Emile Gladstone e Gary Dauberman, garanzia di coerenza stilistica e narrativa con il resto del franchise.
Il franchise che non conosce crisi
I numeri parlano chiaro: The Conjuring non è solo un successo, è un fenomeno culturale. L’ultimo capitolo dedicato ai coniugi Warren, The Conjuring – Il rito finale, ha chiuso la loro storia con oltre 460 milioni di dollari incassati globalmente a fronte di un budget di appena 55 milioni. Un rapporto costi-ricavi che fa impallidire anche i cinecomic più blasonati.
Il franchise ha saputo espandersi con intelligenza, alternando capitoli principali a spin-off (Annabelle, The Nun) che hanno esplorato angoli oscuri del suo universo narrativo. La Llorona – Le lacrime del male, pur essendo stato accolto tiepidamente dalla critica, ha dimostrato che anche le propaggini periferiche del franchise possono trasformarsi in macchine da incassi.
Con 123 milioni di dollari al box office mondiale nel 2019, il film ha superato ogni aspettativa, aprendo la strada a quello che ora si materializza come un sequel atteso ma strategicamente posizionato: arriva dopo la chiusura trionfale dell’arco dei Warren, in un momento in cui il pubblico cerca nuove storie all’interno di un universo familiare.
Cosa aspettarsi dal ritorno della Llorona
Il cambio di registro sembra evidente già dalla sinossi. Dove il primo film puntava su jump scare e tensione crescente secondo i canoni classici dell’horror di James Wan, questo sequel promette di intrecciare l’elemento soprannaturale con un dramma familiare più articolato.
Il tema della riconciliazione generazionale e culturale – la famiglia moderna che deve riscoprire le radici e la saggezza del curandero – aggiunge uno strato di profondità che potrebbe elevare il film oltre la semplice ripetizione di formule collaudate. È un approccio che ricorda le migliori pagine del franchise principale, dove l’orrore soprannaturale diventa metafora di traumi e fratture umane molto concrete.
La produzione è appena iniziata, il che significa un’uscita prevista probabilmente per il 2026. Abbastanza tempo perché l’hype si costruisca organicamente, abbastanza distanza dal capitolo conclusivo dei Warren per permettere al pubblico di ritrovare fame di nuove storie dall’universo The Conjuring.
Warner Bros ha capito la lezione: un franchise di successo non si esaurisce, si trasforma. E La Llorona, con le sue radici mitologiche profonde e il suo potenziale narrativo ancora largamente inesplorato, potrebbe essere la chiave per aprire un nuovo capitolo di terrore ben oltre la fine dei Warren.
La Donna Piangente è tornata a reclamare i suoi bambini. E questa volta, sembra intenzionata a restare.