Bollette, ecco per quanto tempo devono essere conservate
Faldoni pieni di bollette? Scopri per quanto tempo devi davvero conservare le ricevute di luce, gas, telefono e Canone Rai per non pagare due volte.
Entra in casa, apri il cassetto “documenti importanti” e cosa trovi? Un faldone che straborda. Ricevute di pagamento vecchie di anni, bollette, quietanze, scontrini. Siamo tutti un po’ accumulatori seriali di carta, perché temiamo sempre quel momento spiacevole in cui un fornitore o un ente si rifà vivo con una richiesta di pagamento arretrato.
E in quel momento, quel pezzo di carta stropicciato diventa la tua unica arma di difesa. È la tua “prova documentale” che quel servizio, quella bolletta, quel debito, tu lo hai onorato.
Ma fino a quando dobbiamo farci ingombrare la casa da questa montagna di scartoffie? C’è un concetto legale chiave che ci viene in aiuto: la prescrizione. Una volta che il credito cade in prescrizione, non sei più tenuto a dimostrare nulla. Sapere i tempi precisi non è solo un modo per fare ordine in casa, ma una vera e propria strategia di tutela del tuo portafoglio.
Bollette, devi conservale per almeno 5 anni
L’Adoc (Associazione Difesa e Orientamento Consumatori) ha stilato un vademecum essenziale. Quando si parla di casa, la maggior parte delle scadenze è fissata a 5 anni. Questo significa che se non ricevi richieste di pagamento per quel periodo, il fornitore non può più pretenderle. Questo vale per le bollette delle utenze, affitto e TARI tranne che per il Canone Rai che va in prescrizione in 10 anni.
In pratica, devi conservare la bolletta della luce per dieci anni solo per la parte che dimostra l’avvenuto pagamento del Canone. Dopo i cinque anni puoi già eliminare le prove relative al costo dell’elettricità, ma tieni la quietanza per il canone.
Per le spese mediche detraibili 5 anni, stesso discorso vale per le quietanze tributi e multe. Mentre 3 anni per la tassa di circolazione, e 2 anni per scontrini d’acquisto come le garanzie, che comunque spesso variano da prodotto e brand.
Se hai effettuato ristrutturazioni edilizie o riqualificazioni energetiche con detrazioni fiscali, il gioco cambia. Poiché la detrazione viene rateizzata su 10 anni, la documentazione va conservata per 10 anni più 5, in totale 15 anni. Non vorrai rischiare di perdere l’incentivo per aver buttato via una fattura troppo presto! Infine, gli Atti Notarili come i rogiti non cadono mai in prescrizione: quelli vanno conservati per sempre.