Sondaggio Digis 11/05

Pubblicato il 11 Maggio 2009 alle 21:06 Autore: Lorenzo Pregliasco

Sondaggio Digis 11/05

Stabili PDL e PD, rispettivamente al 40 e al 25%. Scende la Lega, Rifondazione-Comunisti Italiani scivolano sotto la soglia di sbarramento (3,5) mentre sale Sinistra e Libertà, che raggiunge il 3%. E per Digis anche tra i laureati vince Berlusconi. TUTTI I DATI

Sondaggio Digis 11/05

Sondaggio DIGIS – 2.000 casi – metodologia CATI – 11/05/2009

 

PDL 40.1%

PD 25.0%

LEGA 9.5%

IDV 8.2%

UDC 6.0%

RC-CI 3.5%

AUT 3.0%

SEL 3.0%

RADICALI 1.0%

ALTRI 0.7%

Tra le novità più interessanti rispetto alla rilevazione Digis per Sky Tg24 della scorsa settimana segnaliamo il calo della lista comunista, che scende sotto il quorum perdendo mezzo punto (dal 4 al 3,5%). Parallelamente cresce Sinistra e Libertà che si porta al 3 per cento dal precedente 2,2. Stabili i partiti maggiori, con un ribasso marcato per la Lega (da 10,4 a 9,5 punti). Questo di Digis è inoltre il primo sondaggio a riportare anche il risultato dei radicali, che si presentano alle Europee da soli, sotto le insegne della lista Bonino-Pannella (ma anche il nostro sondaggio a partire da questa settimana li contemplerà). Per il momento sarebbero fermi all’1 per cento, in netto calo rispetto alle elezioni precedenti nelle quali i radicali non sono scesi sotto i 2 punti. E alle Europee ’99, complice la mobilitazione pubblicitaria Emma for President, la lista Bonino superò l’8 per cento. Altri tempi.

Inoltre, il sondaggio Digis, che conta su un campione numeroso (2000 casi) riporta anche i dati disaggregati per sesso (tra le donne il PDL sfiora il 42% e la Lega scende all’8%, con PD al 25,7, IDV all’8,5 e Casini sotto al 5 per cento), età (la lista di Berlusconi è al 42,5% tra gli over 54, con la formazione di Franceschini al 29 per cento, mentre i due partiti maggiori assommano meno consenso nelle fasce centrali di età) e titolo di studio (con il PDL che supera il PD 39-31 tra i laureati e sfonda il muro del 47% tra chi dispone della licenza media, mentre la Lega sfiora il 12% tra chi ha studiato fino alla quinta elementare e Di Pietro oscilla tra il 2,9 e il 3,9 per cento dei voti nelle fasce di istruzione medio-basse).

Ci resta a livello metodologico qualche perplessità sulle fasce di età scelte (al di sopra dei 54 anni c’è un livellamento eccessivo, viste le differenze notevoli nelle intenzioni di voto tra cinquantacinquenni e, ipotizziamo, settantenni registrate tra gli altri da Itanes 2008), ma le indicazioni che ci dà Digis sono interessanti perché vanno al di là del semplice barometro delle intenzioni di voto. Una tendenza molto diffusa per esempio tra i sondaggisti americani, che invece in Italia ha tradizionalmente incontrato maggiori difficoltà.


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L'autore: Lorenzo Pregliasco