Il conto

Pubblicato il 27 Maggio 2010 alle 14:39 Autore: Eugenio Angelillo
Il conto

Io me lo ricordo ancora il B., nell’ultimo duello televisivo con Prodi nel 2006, che strillava quasi con rabbia “Aboliremo l’ICI!”.

Quel coup de théatre, portò il B. a un passo dalla clamorosa vittoria, lasciando a Prodi una risicata maggioranza al Senato. Come sia finita è noto a tutti: Prodi azzoppato dalle infinite mediazioni al ribasso e dai tanti voltagabbana, gettò la spugna nel 2008. Poi ci furono le elezioni e il B. le stravinse, e quindi diede corso alle sue promesse.

Poco importava che il governo più federalista della storia eliminasse l’unica imposta locale, legata al territorio. Poco importava che tanto a pagare non era lo stato cui gli elettori lo avevano inopinatamente messo a capo, quanto piuttosto i comuni.

Ogni promessa è debito, e quell’urlo finale doveva essere onorato. A qualsiasi costo.

Son passati due anni. Di chiacchiere soprattutto, di scandali più o meno grossi, di false rassicurazioni sullo stato dell’economia italiana, di assurde battaglie su Lodi Alfano, sulle intercettazioni, contro Sky, insomma qualunque cosa che andasse contro le sorti personali, giudiziarie ed economiche del B., fondamentalmente disinteressandosi di qualunque altra cosa.

E siamo arrivati a oggi, con i nodi che vengono al pettine.

Gorgonzola è un paese a confine tra Milano e la ricca Brianza, oggi un po’ meno ricca e un po’ più in crisi. È stata governata a lungo dal centrosinistra, che vi aveva una solida maggioranza, sebbene di estrazione più democristiana che comunista, tanto per intenderci. Poi, all’ultima tornata elettorale, complici le divisioni interne e la generale crisi a sinistra, il centrodestra ha vinto le elezioni.

Sfortunatamente per loro, tra crisi generale e eliminazione dell’ICI, il gettito nelle casse comunali è molto dimagrito, per cui si son trovati a dover fare qualche taglio.

Ovviamente sono andati a tagliare i servizi scolastici: mense e asili nido.

Solo che qualche genitore ha fatto i conti e ha scoperto che le nuove rette dell’asilo portano aumenti in alcuni casi anche di 2400 euro.

Ne sono seguiti ovviamente sit-in e manifestazioni.

Ora, statisticamente, circa la metà di quelle famiglie, avra’ votato nel 2008 il B.

Io per fortuna non ho più figli in età di asilo nido, ma onestamente, chiedo ai miei concittadini che mandano un figlio all’asilo e hanno votato il B., non era meglio evitare di abolire l’ICI, pagando tutti quei 200/300 euro in più, piuttosto che pochi debbano pagare 8/10 volte tanto?

Non era meglio votare una persona seria che non faceva promesse a vanvera, piuttosto che il B.?

Le scelte prima o poi si pagano, e ci sarà sempre qualcuno che ti porterà il conto.

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L'autore: Eugenio Angelillo