Inghilterra, infotainment per ingannare la dolce attesa “reale”

Pubblicato il 13 Luglio 2013 alle 18:50 Autore: Francesca Garrisi

Royal Baby. Inghilterra, infotainment per ingannare la dolce attesa “reale”

To breastfeed or not to breastfeed? In attesa della nascita del royal baby inglese, il primo figlio (o figlia) del principe William e della duchessa di Cambridge Kate Middleton, la stampa inglese ha prodotto un gran numero di pezzi di costume, commenti, e anticipazioni sugli aspetti più marginali e bizzarri del’evento.

Il pubblico, tuttavia, non si esprime unanime, né a proposito di questo media event, né circa il racconto che i giornali ne stanno confezionando.

Times e Sunday Times concentrano l‘attenzione sui preparativi a Buckingham Palace. La Zecca Reale ha reso noto che ai bambini nati lo stesso giorno del royal baby verrà donato un penny d’argento, come auspicio di buona fortuna. Eppure, non trapelano notizie sicure sulla data prevista per il lieto evento, anche se alcuni parlano del 13 o 14 luglio. Camilla, duchessa di Cornovaglia, dichiara di “non vedere l’ora di conoscere il bambino”, ma precisa poi che ancora tutto tace. Tuttavia, quel che al momento pare probabile è che la nascita del figlio di William e Kate sarà caratterizzata dalla rottura di alcuni protocolli consolidati in passato. Se infatti in precedenza i lieti eventi “reali” venivano annunciati alla regina attraverso un messaggio consegnato a mano, questa volta suo nipote sarebbe intenzionato a telefonarle personalmente per informarla.

kate middleton royal baby

Il Guardian pur non resistendo alla tentazione di rilanciare i rumors che cominciano a diffondersi in Rete, tenta una sorta di analisi storico-sociologica. Allattare o non allattare (to breastfeed or not to breastfeed)? Questo il dilemma che dovrà affrontare Kate Middleton ma, rassicura il quotidiano inglese, la giovane moglie di William non è la sola, a trovarsi davanti a un scelta così importante: prima di lei hanno dovuto farlo anche la regina Elisabetta e Lady Diana, giusto per fare due nomi. Sì, perché il Guardian si lancia in realtà in una disamina storica che va parecchio a ritroso nel tempo, ma di cui i suoi lettori sembrerebbero fare volentieri a meno, stando a quanto emerge in buona parte dei loro commenti. Sebbene qualcuno comunque ritenga il dibattito in materia di allattamento comunque interessante e utile, in molti scrivono esprimendo un certo fastidio e disappunto per la fisionomia che il Guardian sta assumendo, e qualcuno polemicamente si chiede se il quotidiano sia in lizza per diventare una sorta di nuovo Daily Mail (tabloid inglese). Sostanzialmente buona parte dei lettori che commentano dichiarano francamente di non essere interessati affatto al lieto evento “reale”.

Il quotidiano inglese ha inoltre offerto nei giorni scorsi “un’istantanea” (così l’ha definita) delle madri appartenenti alla generazione Kate, donne in realtà accomunate unicamente dal fatto che partoriranno presumibilmente negli stessi giorni della duchessa di Cambridge. Numericamente limitati i commenti dei lettori, in questo caso, ma nella sostanza non molto diversi.

Gli inglesi devono farsene una ragione, inutile lamentarsi o polemizzare. Il royal baby boom è appena iniziato. Partito con Kate e William proseguirà infatti con Zara Phillips (cugina di William) e Mike Tindall, che hanno recentemente  dichiarato di aspettare un bambino. “Non finirà mai. Ne sentiremo parlare fino a quando moriremo”. Questo il provocatorio incipit del commento del giornalista Archie Bland del quotidiano The Independent

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L'autore: Francesca Garrisi

31 anni, una laurea in Scienze della Comunicazione e poi un master in comunicazione d’impresa e comunicazione pubblica. Ha collaborato con l’Osservatorio di Comunicazione Politica dell’Università del Salento, e come stagista con il settore Comunicazione Istituzionale della Regione Puglia. Ha scritto per l’mPAZiente, bimestrale d’inchiesta salentino, e a oggi collabora con Termometro Politico e il settimanale salentino Extra Magazine. Un po’ Monty Python un po’ Cuore Selvaggio, è innamorata della lingua tedesca, che ritiene ingiustamente sottovalutata e bistrattata
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