Scontri alla Sapienza, lancio di bombe carta

Pubblicato il 12 Dicembre 2013 alle 12:27 Autore: Redazione
Scontri alla Sapienza, con lancio di bombe carta

Scontri alla Sapienza, con lancio di bombe carta.

Manifestazione di protesta contro la Conferenza Nazionale sulla Green Economy con lancio di bombe carte. Nell’Aula magna dell’Università presenti diversi ministri dell’esecutivo Letta tra cui Saccomanni, Orlando, Lorenzin.

Le forze dell’ordine hanno dovuto utilizzare la forza per evitare l’ingresso ai manifestanti e due studenti sarebbero stati fermati. Prima dell’inizio della conferenza, un gruppo di manifestanti, composto da una decina di persone, ha occupato il tetto della facoltà di Fisica. I manifestanti hanno anche acceso alcuni fumogeni rossi da stadio e srotolato uno striscione in cui si chiedeva di tenere ‘fuori dall’università i padroni dell’austerity’.

Scontri alla Sapienza, con lancio di bombe carta

“Via i caschi” l’invito degli studenti alle forze dell’ordine – Davanti alla celere schierata gli studenti dei collettivi della Sapienza hanno chiesto ai rappresentanti delle forze dell’ordine di togliere i caschi come è successo a Genova e Torino nel corso delle manifestazioni dei Forconi.

Scontri alla Sapienza, con lancio di bombe carta

Il messaggio di Napolitano “Difesa dell’ambiente è la sfida” – Nel messaggio inviato dal Presidente della Repubblica Napolitano ha ricordato la “necessità di comprendere e far comprendere il reale valore del patrimonio naturale e della biodiversità anche per la nostra economia e operare di conseguenza per delineare nuove prospettive di crescita economica e di progresso civile investendo nello straordinario capitale naturale di cui dispone il nostro Paese”. Secondo Napolitano “La difesa dell’ambiente e della biodiversità, la gestione sostenibile delle risorse naturali, la valorizzazione del paesaggio e del territorio rappresentano una sfida cui vanno date risposte urgenti nel nostro Paese, colpito anche di recente da eventi calamitosi riconducibili ad errori e carenze nella gestione di un territorio fragile e prezioso come quello italiano”.

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